Maltrattato per la droga, padre denuncia il figlio

L’84enne si è rivolto ai carabinieri: "Per evitare che mi faccia del male, gli do sempre i soldi". Partito il divieto di avvicinamento

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Insultato, picchiato e ridotto in povertà dal figlio che ha problemi di tossicodipendenza. Lui, un uomo di 84 anni, lo ha denunciato per le vessazioni che quest’ultimo gli avrebbe inflitto pur di avere la droga. Ha parlato di umiliazioni, percosse e problemi economici: l’anziano attingeva alla pensione sia per mantenere il figlio, sia per dargli i soldi per gli stupefacenti, temendo le sue reazioni violente.

Finché un giorno non ha più retto e ha bussato ai carabinieri di Scandiano: a loro ha raccontato l’inferno vissuto dal febbraio 2021, quando il figlio avrebbe iniziato a maltrattarlo dopo che alla madre era stata diagnosticata una grave malattia. Lui, un 46enne, gli avrebbe sputato addosso, costretto l’anziano ad accompagnarlo nei luoghi dello spaccio e a dargli 30 euro ogni due-tre giorni lo stupefacente.

Non solo: avrebbe alzato le mani su di lui, colpendolo in almeno tre occasioni con pugni sulla schiena, un calcio alle gambe e uno spintone. Esasperato, in maggio l’anziano si è rivolto ai carabinieri: "Per evitare che mi faccia del male, gli do sempre i soldi". Ha anche riferito che è tuttora lui a mantenerlo, perché il figlio non lavora: "Le sue richieste di denaro per la droga mi impediscono di arrivare alla fine del mese".

Poco dopo è stato sentito un’altra volta, dicendo che aveva rimandato la denuncia solo per proteggerlo, ma che poi la situazione era diventata insostenibile. Ha anche riferito di un altro episodio in cui, dopo gli spintoni, aveva chiamato i carabinieri, ricevendo uno schiaffo che gli aveva fatto cadere il telefono. "Vorrei solo aiutare mio figlio a disintossicarsi", aveva detto affranto ai militari.

Per lui, indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione, il gip Dario De Luca ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare, richiesto anche dal pm (insieme al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa).

Il 46enne, difeso d’ufficio dall’avvocato Carmine Migale, è comparso davanti al gip Luca Ramponi per l’interrogatorio di garanzia: ieri mattina, affiancato dall’avvocato Chiara Carletti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Siamo di fronte a una vicenda familiare da cui emerge un disagio sociale ormai diffuso, dovuto all’uso di stupefacenti. Durante il processo - dichiara l’avvocato Migale - vedremo di chiarire le accuse avanzate dalla Procura".

Alessandra Codeluppi