ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Manifattura San Maurizio. I dipendenti in sciopero: "Meritiamo più rispetto"

Pressioni individuali, mancati riconoscimenti economici e nessun confronto. La protesta davanti all’azienda del colosso Max Mara: "Fermi agli anni ’80".

Lo sciopero. Filtcem-Cgil alla Manifattura San Maurizio, azienda con 220 addetti della galassia del gruppo Max Mara

Lo sciopero. Filtcem-Cgil alla Manifattura San Maurizio, azienda con 220 addetti della galassia del gruppo Max Mara

Usura fisica, pressioni individuali, mancato riconoscimento economico e dei passaggi di livello, rigidità organizzativa e nessuna disponibilità al confronto con i sindacati. Sono i motivi alla base dello sciopero proclamato ieri dalla Filtcem-Cgil di Reggio Emilia alla Manifattura San Maurizio, azienda locale con 220 addetti della galassia del gruppo Max Mara. Lo sciopero davanti ai cancelli di via Calvino, a Reggio città, ha raccolto una "alta adesione", sottolinea il sindacato, simbolo di un sentimento condiviso all’interno dell’azienda.

"Qui siamo fermi agli anni ‘80 – è il commento di Erica Morelli, segretaria della Filctem provinciale –. Nonostante i nostri sforzi per costruire un confronto produttivo la direzione aziendale ha alzato un muro ed è indisponibile alle nostre richieste e ad ascoltare i problemi concreti delle maestranze".

"Questo sciopero vuole dare un segnale forte alla affinché si possa inaugurare una nuova fase di relazioni improntate in primis sul rispetto di chi lavora", spiega quindi Morelli. "Mentre Max Mara si bea dell’acquisizione della area ex fiere di Reggio Emilia denominata ‘Polo della moda’– conclude la categoria dei tessili della Camera del lavoro territoriale di Reggio – le condizioni di chi quotidianamente garantisce il successo del brand sono sempre le stesse a partire dalla mancata applicazione del contratto nazionale di riferimento".