Mano tesa alla Romagna, da Reggio volontari per spalare il fango

Mano tesa alla Romagna, da Reggio volontari per spalare il fango

Mano tesa alla Romagna, da Reggio volontari per spalare il fango

La solidarietà non ha colore. Ed è indubbio che, al di là delle idee politiche, quando c’è bisogno di dare una mano centri sociali e rappresentanze sindacali di base, specie nel nostro territorio, sono tra i primi a rimboccarsi le maniche. Tradizione non smentita anche in queste settimane di grande dolore e distruzione che affliggono la Romagna tormentata dalle alluvioni. Nello scorso weekend infatti quasi una cinquantina di reggiani, una quindicina sabato e poco più di trenta la domenica, in rappresentanza del collettivo Casa Bettola, dell’associazione Città Migrante e di Adl-Cobas, sono partiti alla volta di Forlì; per dare una mano alla popolazione della città duramente provata dall’esondazione del fiume Montone. Tra di loro Cosimo Pederzoli, tuttora segretario cittadino di Sinistra Italiana e da sempre impegnato sui temi sociali, che per sintetizzare la sua esperienza ha pubblicato un post su Facebook con una foto dei suoi stivali infangati e la frase: "Da Reggio Emilia arriva sempre un aiuto", frase pronunciata da un ragazzo di Forlì che, scrive sempre l’esponente di Si, "mi ha molto emozionato".

"Sì mi hanno davvero colpito molto quelle parole – racconta lo stesso Pederzoli tornato in città – perché esprimono il senso di gratitudine per l’aiuto ricevuto e danno un’idea della grande risposta che i cittadini di ogni sorta, di tutta la Regione, hanno dato per aiutare gli alluvionati. Dell’esperienza che ho vissuto – aggiunge – mi resterà in mente da una parte l’immagine tremenda della devastazione, dall’altra l’incredibile forza di volontà dei romagnoli unita al loro spirito di accoglienza, rimasto eccezionale anche in questi frangenti". Ai gruppi reggiani è stata assegnata una via di Forlì dalla quale hanno contribuito a rimuovere il fango dalle cantine e diversi detriti, anche ingombranti, da case e strade. Attraverso una catena umana che si è snodata per i vicoli formata da tantissimi volontari anche di altre città.

Gabriele Gallo