MATTEO ZANICHELLI
Cronaca

“Maratona sotto zero, c’è chi suonava ai campanelli delle case per potersi scaldare”

La testimonianza di Matteo Iori, presidente del consiglio comunale, che ha partecipato alla gara svoltasi nel giorno dell’Immacolata a Reggio Emilia: alcuni atleti sono stati costretti a ritirarsi a causa di un principio di ipotermia dovuto al freddo intenso

La maratona di Reggio Emilia alla partenza, nel tondo Matteo Iori, il presidente del consiglio comunale, durante la gara

La maratona di Reggio Emilia alla partenza, nel tondo Matteo Iori, il presidente del consiglio comunale, durante la gara

Reggio Emilia, 10 dicembre 2024 – “E’ stata un’avventura, non ricordo un freddo del genere in una corsa sulla lunga distanza negli ultimi anni”. E’ Matteo Iori, presidente del consiglio comunale di Reggio Emilia, a raccontare le emozioni provate in prima persona durante la maratona che si è svolta domenica scorsa, nel giorno dell’Immacolata, e nella quale il protagonista è stato principalmente il maltempo. 

Una maratona problematica a causa delle condizioni meteo avverse in cui si è svolta. La neve e il gelo infatti hanno costretto moltissimi corridori a ritirarsi, alcuni hanno avuto bisogno dell’intervento medico, nei punti predisposti dall’organizzazione, per principio di ipotermia e un paio di loro, non per gravità, ma per soprannumero, si sono anche recati al pronto soccorso.

Il punto critico è stato Montecavolo, dove in aperta campagna la temperatura è andata sotto zero e centinaia atleti in difficoltà hanno interrotto la corsa.  

"C’è chi chiamava casa per farsi venire a prendere”

"A Reggio c’era solo pioggia, ma poi a Montecavolo, tra il 15esimo e il 30esimo km, è arrivata la neve e un vento tagliente, così in tanti si sono fermati a causa del freddo – spiega Matteo Iori -. Non so dire poi, da un punto di vista medico, cosa sia accaduto. Ho visto molte persone che hanno raggiunto la palestra, qualcuno ha chiamato casa per farsi venire a prendere e addirittura altri hanno anche suonato ai campanelli delle case chiedendo di poter stare un po’ al caldo. In un punto ristoro, mentre sorseggiavo un te caldo, mi hanno domandato se volessi unirmi a dei corridori che si stavano scaldando le mani vicino a un fornetto".

"L’organizzazione è stata molto attenta”

"E’ stata una corsa impegnativa – continua il presidente del consiglio comunale -, è vero, ma organizzata con molta attenzione: erano presenti tanti volontari, la protezione civile, e diversi punti ristori, perciò chi voleva si poteva fermare. In tanti peraltro non sono neanche partiti. Dei 1600 iscritti si sono presentati al via in meno di 1200 e la metà di questi si sono ritirati. Quasi tutti a Montecavolo. Io stesso avrei potuto fermarmi, ma avevo voglia di non mollare e di portarla a termine”.

"Annullarla o sospenderla non aveva senso”  

“Secondo me annullare all’ultimo momento la maratona non aveva senso – conclude Iori -. Non era stata emanata un’allerta meteo rossa e non era nemmeno possibile prevedere come sarebbe stato il tempo la settimana successiva, per recuperarla. Inoltre, si trattava di una gara nazionale con atleti che provenivano da tutta Italia e che si erano già organizzati. Anche sospenderla era impossibile: non si correva dentro un circuito chiuso dove si poteva stoppare la manifestazione”.