Guastalla, muore durante la corsa in salita

Il guastallese Marco Cantù, 56 anni, si accascia all’improvviso. Ha avuto un infarto: inutili i soccorsi

La foto che sarebbe dovuta diventare il ricordo gioioso di una giornata in montagna e un primo piano di Marco Cantù, sempre attivo in ambito sportivo

La foto che sarebbe dovuta diventare il ricordo gioioso di una giornata in montagna e un primo piano di Marco Cantù, sempre attivo in ambito sportivo

Reggio Emilia, 2 luglio 2018 - Una morte improvvisa, mentre stava partecipando alla Marmolada Historic Trail, una corsa di 21 chilometri dal Passo Fedaia al Rifugio Padon, attraversando i luoghi della Prima Guerra mondiale nello splendido scenario delle Dolomiti bellunesi. Marco Cantù, guastallese, 57 anni da compiere il 9 agosto, verso le 10,40 di ieri si è accasciato improvvisamente, mentre si trovava vicino al muro di Porta Vescovo. E’ stato colpito da una crisi cardiaca fulminante. Dietro di lui si trovava una operatrice del Soccorso alpino: lo ha raggiunto e ha praticato il massaggio cardiaco, mentre sul posto arrivava l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. Ma il personale sanitario sbarcato sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso di Marco Cantù. Il corpo è stato composto alla camera mortuaria di Arabba, in attesa di fissare i funerali, che dovrebbero svolgersi a Guastalla. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il Soccorso alpino di Livinallongo. Marco Cantù, tifoso milanista, era conosciuto con il soprannome di «Spina».

Abitava da tempo a Villastrada di Dosolo, ma frequentava spesso gli amici nel Reggiano. Era un personaggio molto conosciuto, soprattutto nel mondo sportivo. Fino a pochi anni fa aveva giocato a calcio, nelle file del team amatoriale «I Re Magi», ma in passato aveva militato nel Guastalla e nel Gualtieri. Era stato inoltre tra i fondatori della squadra di calcio femminile di Guastalla, di cui era stato anche allenatore. 

Negli ultimi anni si era dedicato al podismo. Avrebbe dovuto partecipare alla prossima Maratona di New York. Era titolare di un’avviata impresa artigiana di lattoneria. Era un ottimo organizzatore: di recente aveva riproposto il raduno annuale degli ex ragazzi dell’oratorio della Madonna della Porta a Guastalla. Lascia la moglie Nadia, il fratello Giovanni (tra i fondatori, tempo fa, della Lega nord nella Bassa Reggiana), nipoti e altri parenti.