Reggio Emilia, 24 febbraio 2023 – E’ stato condannato a 24 anni e 2 mesi Marco Eletti, imputato per l’omicidio del padre Paolo e quello tentato - attraverso l’utilizzo di sostanze venefiche - della madre Sabrina Guidetti, avvenuto il 24 aprile del 2021 nella casa di loro proprietà in via Magnanini a San Martino in Rio.
È la sentenza pronunciata oggi pomeriggio dalla corte d'assise del tribunale di Reggio Emilia, presieduta dal giudice Cristina Beretti, a latere Matteo Gambarati e la giuria popolare.
Questa mattina, al termine della requisitoria durata circa due ore, la richiesta della pm Piera Cristina Giannusa era stata ergastolo e isolamento diurno per diciotto mesi.
Il 33enne è stato riconosciuto colpevole di omicidio con l'aggravante della premeditazione, mentre sono caduti i futili motivi e l'utilizzo di sostanze venefiche. Quest'ultima è stata invece riconosciuta per il tentato omicidio della madre Sabrina Guidetti che si è salvata dopo essere stata trovata narcotizzata e coi polsi tagliati a fianco del cadavere del marito quello stesso giorno. Mentre è stato assolto dall'accusa di falsificazione delle ricette mediche per ottenere i farmaci (benzodiazepine) iniettati nei bignè portati alla famiglia e mangiati però solo dalla madre.
Tra le aggravanti contestate dalla pm vi era anche quella dei rapporti parentali con la vittima, che però era caduta in udienza preliminare dopo che il Dna aveva rivelato che Paolo non fosse il padre biologico di Marco. Secondo l'accusa il movente è da ricondurre alla scoperta di una doppia vita legata a un'altra identità di genere del padre. Ma anche a questioni inerenti alla casa di famiglia che i genitori non volevano lasciare, ma che il figlio avrebbe voluto ereditare sin da subito. Ma si dovranno attendere 90 giorni per le motivazioni della sentenza.
Le richieste della pm
La richiesta di pena, secondo la Procura, comporta il ‘fine pena mai’ per i due capi d’accusa più importanti: ossia l’omicidio e il tentato omicidio, mentre per gli altri due - importazione illegali di sostanze psicotrope e l’aver falsificato delle prescrizioni mediche - il pm aveva chiesto l’isolamento diurno per i diciotto mesi.
Soprattutto, secondo il sostituto procuratore, sono provate le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi e contestualmente, ha ritenuto Marco Eletti: "Non meritevole delle attenuanti generiche, perché quella resa (in aula durante la seconda udienza del processo), non è una vera e propria assunzione di responsabilità”.
“Quello a cui stiamo assistendo in questo procedimento è come una trama di un libro – aveva detto la pm – . Uno dei libri di Marco Eletti. C’è un inizio, una prosecuzione e una fine. Bene, in questa vicenda, lui (Eletti) ha iniziato, noi (Pubblico Ministero e forze dell’ordine) abbiamo proseguito e voi (giuria), oggi scriverete la fine di questo romanzo”.