Ligonchio, morta dopo la caduta. Chi era la vittima

Tragedia sulle montagne, perde la vita un’assistente sanitaria di 48 anni

Ligonchio, Marisa Moretti è morta dopo la caduta

Ligonchio, Marisa Moretti è morta dopo la caduta

Ligonchio (Reggio Emilia), 11 maggio 2019 - Un'ombra di dolore è scesa sulla Centrale di Ligonchio per la tragica morte di una concorrente della gara podistica di trial caduta in un dirupo. Su quella che doveva essere una grande festa da lungo tempo preparata per celebrare il centenario della Centrale, è improvvisamente calato il sipario per la morte della 48enne Marisa Moretti, «Mari» per gli amici, originaria di Cecciola di Ramiseto ma residente a Castelnovo Monti dove lavorava presso una struttura come operatrice sanitaria.

Venerdì sera, con il suo compagno Paolo ed altri amici, avevano deciso di partecipare alla gara notturna di trial, scegliendo il percorso più breve di 13 km che si articolava nella zona di Rio Re fino a raggiungere una quota di 1100 metri circa.

Pare che ad un certo punto del percorso, lungo una carraia, Marisa, il suo compagno e un’altra ragazza abbiano scelto di percorrere un altro sentiero di costa uscendo da quello indicato dalla segnaletica posta dagli organizzatori del tracciato.

Per cause accidentali la Moretti è caduta e, precipitando nel dirupo, ha battuto violentemente la testa contro qualche roccia con conseguente trauma devastante. Come hanno riferito anche i soccorritori, la donna non aveva nessun’altra ferita, solo un gravissimo trauma cranico-facciale.

Purtroppo a nulla è servito l’intenso lavoro dei soccorritori con l’intervento di due elicotteri in piena notte – una delle Marina Militare dalla Spezia, uno del 118 di Bologna – e il rischioso avvicendarsi nel dirupo, in piena notte, di tecnici del Soccorso Alpino e di un medico che ha esaminato la sfortunata podista sul posto.

La grande verso l’ospedale Maggiore di Parma, dove la Moretti era stata ricoverata nel reparto di rianimazione, non ha avuto l’esito sperato. Ieri pomeriggio i sanitari della rianimazione di Parma hanno dichiarato la morte cerebrale dell’atleta. Non c’era proprio più nulla da fare, si è parlato di espianto degli organi e al riguardo i sanitari dovevano contattare i familiari.

Marisa lascia nel dolore due fratelli, nipoti e tanti parenti, soprattutto a Cecciola e nell’alto Ramisetano. A Castelnovo Monti, dove abitava, era molto conosciuta e stimata anche per la sua professione di assistente sanitaria presso Villa delle Ginestre. Il suo impegno nel lavoro, rivolto soprattutto alle persone in difficoltà, era noto in tutta la montagna. Sul suo profilo Facebook restano le immagini del suo sguardo luminoso, delle corse d’allenamento al tramonto, dei bellissimi orizzonti della sua montagna.