"Marito e padre violento Ci ha maltrattati e insultati per anni" Ma l’uomo viene assolto

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La moglie, e anche la figlia, lo avevano denunciato per maltrattamenti: a loro dire, le vessazioni fisiche e psicologiche si sarebbero protratte nel tempo. Ma l’uomo è stato assolto ieri, all’esito del processo di primo grado davanti al giudice Chiara Alberti, "perchè il fatto non sussiste". A detta della donna, l’ex marito l’aveva colpita in un’occasione con un tubo di plastica sulle braccia e sulle gambe. L’aveva insultata con parole come "Scema, stupida, non capisci nulla". Dietro questi comportamenti ci sarebbero stati attriti sui metodi educativi di un figlio che non aveva con lui buoni rapporti: la madre non voleva che il marito lo picchiasse, ma sull’episodio non aveva sporto querela "per quieto vivere e per tutelare mio figlio". Ma l’atteggiamento aggressivo sarebbe continuato anche dopo la separazione. Lui, a seguito di ulteriori screzi, l’aveva persino minacciata: "Se non esci di casa metto una bomba nel palazzo". E l’aveva afferrata per i capelli davanti al figlio minorenne, per riprendersi le chiavi di casa e farvi rientro al posto della moglie e dei figli. E in un’occasione aveva colpito anche la figlia. Per questi fatti, che secondo l’ex moglie erano avvenuti a San Polo fino al luglio 2015, un 50enne è stato processato e ieri assolto, come chiesto dall’avvocato difensore Costantino Diana (studio Cataliotti, nella foto). In aula la figlia, in lacrime, sentita durante il processo aveva confermato le presunte vessazioni, durate a suo dire per anni. Per lui la Procura aveva chiesto la condanna. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Gianluca Tirelli, si era associata alle richieste del pm e aveva chiesto una provvisionale di 5mila euro. Alessandra Codeluppi