Martorano, rimandato l’arrivo dei migranti

Il centro all’ex Columbus, capace di ospitare anche cento persone, è ancora in allestimento. L’accoglienza slitta avanti di due settimane

Martorano, rimandato l’arrivo dei migranti

Martorano, rimandato l’arrivo dei migranti

Slitta di due settimane l’arrivo di migranti nel centro di accoglienza (Cast) che si sta allestendo a Martorano di Parma, nell’area industriale ex Columbus (foto), a pochi chilometri da Sant’Ilario e Gattatico. In queste ore si stanno allestendo i container dove saranno ospitate dalle 60 alle 120 persone - il balletto delle cifre è quotidiano - mentre i residenti del paese e di altri comuni limitrofi domenica mattina, in una manifestazione promossa dal comitato Guau (Gruppo Uniti Anno Uno), hanno ribadito i loro timori per la sicurezza e la convivenza.

I primi migranti sarebbero dovuti arrivare ieri, ma il centro è in corso di allestimento: stanno arrivando in queste ore i container che fungeranno da moduli abitativi (24) e bagni, e le operazioni di allacciamento degli stessi alle utenze. L’ex Columbus sarà gestito, in coordinamento con la Prefettura, dalle organizzazioni di volontariato della Protezione civile. La Prefettura di Parma ha ribadito che il sito non sarà un hub regionale, ma solo un luogo di accoglienza temporanea per stranieri in attesa del ricollocamento negli altri Cas già attivi sul territorio regionale, da dove attenderanno di sapere le destinazioni loro definitive, siano esse il rimpatrio o la permanenza in territorio Ue.

Domani si terrà un nuovo incontro in Prefettura al quale parteciperanno i rappresentanti del comitato, i sindaci del territorio e il comitato. La scorsa settimana si era svolto un altro summit, presente Luca Ronzoni, presidente dell’Unione Val d’Enza nonché sindaco di Gattatico, che aveva chiesto garanzie e rassicurazioni anche a nome dei colleghi reggiani. Daniele Friggeri, sindaco di Montechiarugolo, parlando di un incontro corretto ma freddo ha spiegato che "abbiamo espresso tutte le preoccupazioni, anche nostre ma soprattutto raccolte dalle nostre comunità".

"Abbiamo confermato – ha aggiunto – necessità di certezze sulla qualità dell’accoglienza in particolare sul controllo igienico-sanitario, sulla sorveglianza e il sostegno alle forze dell’ordine locali oltre alle criticità connesse alla localizzazione già espresse pubblicamente più volte: viabilità, lontananza dai servizi, percorsi pedonali non in sicurezza, assenza di trasporto pubblico locale, altre problematiche storiche della zona, presenza di un Cas a poca distanza a Ponte Enza nel reggiano. Non c’è stata un’apertura sul coinvolgimento nell’organizzazione se non la disponibilità di mantenere il canale comunicativo aperto".

Francesca Chilloni