Reggio Emilia, massacra di botte la compagna: "L'ho uccisa". Arrestato

La vittima è una trentenne trovata dai carabinieri priva di sensi e con fratture alle ossa del viso

massacra di botte la compagna a Reggio Emilia

massacra di botte la compagna a Reggio Emilia

Reggio Emilia, 3 gennaio 2021 - Femminicidio rischiato a Reggio Emilia il giorno di Capodanno 2022. Intorno alle 3 del mattino, non era neanche l'alba, i carabinieri sono intervenuti in un'abitazione dove hanno trovato una donna di 30 anni  massacrata di pugni dal compagno, coetaneo. Le botte sono state talmente violente che l'uomo - dopo averla colpita ripetutamente nel corso di una lite per futili motivi - era convinto di averla uccisa. Così ha chiamato un parente: "Vienimi a prendere, l'ho ammazzata", gli ha detto. La vittima del pestaggio era invece a terra, priva di sensi

I militari sono intervenuti e hanno arrestato il trentenne, italiano, per lesioni personali aggravate e maltrattamenti. L'uomo si trova ora in carcere a Modena, a disposizione della Procura reggiana e sono in corso accertamenti per valutare se, come pare, ci siano stati episodi di violenza anche in passato.  La poveretta massacrata con calci e pugni è stata ricoverata in ospedale, la faccia una maschera di sangue tumefatta: ha fratture al volto. I carabinieri hanno trovato il parente in lacrime, mentre il picchiatore si era nascosto sotto a un letto: è stato scovato  e arrestato.  Tutto sarebbe avvenuto mentre il figlio della coppia dormiva in camera. 

"Non dobbiamo aspettarci che la violenza migliori nei giorni di festa. A Reggio Emilia c'è stato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno arrestato l'uomo e prestato cure alla signora, ma è un esempio di come la violenza funzioni quotidianamente", commenta Silvia Iotti, presidente dell'associazione Nondasola, che gestisce la Casa delle donne per non subire violenza di Reggio Emilia. "A volte è un caso che le aggressioni non siano drammatiche", aggiunge Iotti.  In merito alla recente decisione della Regione Emilia-Romagna di aumentare le risorse statali destinate al reddito di libertà per le donne vittima di violenza, Iotti afferma che è una misura necessaria nei primi mesi, ma che servono anche politiche integrate. "Le donne vittime di violenza hanno bisogno di trovare un lavoro, di avere accesso alla formazione, e di vedere facilitato l'accesso al mercato della casa e ai servizi per i loro figli - conclude Iotti - e vanno ridotti anche i tempi delle risposte legali, perché ancora ci vuole troppo tempo, per esempio, per concludere le separazioni".