ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Matrimonio forzato, il nuovo caso. Oggi padre e matrigna in tribunale: "Non sovrapponete le due storie"

Ai due coniugi è stato applicato il braccialetto elettronico con il divieto di avvicinamento alla ventenne. Lei ora vive in una comunità protetta: nel 2021 era stata costretta a sposare ’a distanza’ un cugino pakistano.

Matrimonio forzato, il nuovo caso. Oggi padre e matrigna in tribunale: "Non sovrapponete le due storie"

Matrimonio forzato, il nuovo caso. Oggi padre e matrigna in tribunale: "Non sovrapponete le due storie"

La loro vicenda è salita alla ribalta nazionale per le somiglianze con quella della connazionale tragicamente nota, il cui nome sarebbe anche risuonato sotto forma di minaccia. ‘Se non ti sposi farai la fine di Saman’: sono le parole che avrebbe detto un padre, pure lui pakistano, alla figlia 20enne.

Questa mattina lui e la moglie (matrigna della giovane) compariranno in tribunale per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia, dopo che il giudice per le indagini preliminari Silvia Guareschi il 21 dicembre scorso ha disposto i divieti di avvicinamento alla figlia e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, oltreché lo stop alla comunicazione con lei attraverso qualsiasi mezzo.

Al padre, un 52enne, e alla donna, una 37enne, entrambi residenti a Novellara il gip ha applicato anche il braccialetto elettronico.

Le stesse misure cautelari erano state richieste dal pubblico ministero Giulia Galfano: entrambi sono indagati per maltrattamenti in famiglia, il solo padre anche per costrizione al matrimonio, fatto collocato ’a distanza’ al 28 novembre 2021.

In attesa dell’udienza, la coppia ha affidato il proprio pensiero all’avvocato difensore Mario Di Frenna.

"Abbiamo fiducia nella magistratura italiana – dichiarano attraverso il loro legale i due pakistani indagati – perché valuti attentamente la nostra vicenda familiare per quella che è, e non la sovrapponga per forza a quella di Saman Abbas’".

Parole che non entrano nel merito delle contestazioni provvisorie – la difesa dovrà valutare con calma la storia familiare e poi impostare una strategia – ma che delineano già una presa di distanza dal parallelismo con la 18enne trovata sepolta sotto metri di terra, in un rudere di Novellara.

I genitori hanno anche riferito di non conoscere la famiglia Abbas: entrambi i nuclei provengono dalla stessa area – Mandi Bahauddin, città a Nord del Pakistan – ma neppure la comune permanenza a Novellara li avrebbe fatti incrociare.

A quanto emerso finora, la madre naturale della 20enne è morta: ufficialmente per cause naturali, ma secondo la figlia, che ne sentì parlare da piccola, uccisa da un parente.

La ragazza non sarebbe stata libera di uscire, di cercarsi un lavoro, di proseguire gli studi.

Di recente aveva riferito ai servizi sociali che il padre le aveva prospettato un viaggio in Pakistan ed è stata collocata in comunità. Nel 2021 sarebbe stata costretta a sposare a distanza un cugino mai visto di persona. Nel Paese d’origine si sarebbero poi dovute celebrare fisicamente le nozze, ma lei si è opposta e il padre avrebbe minacciato di farle fare la stessa fine di Saman.