Matteo Incerti, gli ultimi istanti: "È morto ridendo"

Canada, il racconto dei testimoni della tragedia: un pompiere ha cercato invano di rianimarlo. La comunità dei nativi: "Un rito per onorarlo"

L’ultima foto di Matteo Incerti con la comunità dei nativi

L’ultima foto di Matteo Incerti con la comunità dei nativi

Reggio Emilia, 18 agosto 2022 - "Mentre rideva è caduto a terra". È morto assieme alla sua fragorosa risata. Un’istantanea che racchiude tutto il carattere di Matteo Incerti, il giornalista-scrittore e portavoce parlamentare del Movimento 5Stelle, scomparso per un malore improvviso all’età di 51 anni, domenica scorsa in Canada, dove si trovava da pochi giorni per presentare il suo libro sui pellerossa. E a raccontare i suoi ultimi istanti di vita è Beverly Keeshig-Soonias della comunità di Saugeen Ojibway, i nativi americani dell’Ontario. "Aveva il desiderio di vedere un vero orso mentre era qui – racconta la donna (che curiosamente è mamma di Dallas Soonias, giocatore di volley che ha militato a Ortona, in Serie A2 italiana –. E poi ha condiviso con noi il compleanno di sua madre che ha videochiamato a colazione assieme a noi che l’abbiamo salutata e fatto gli auguri. La mattina seguente il suo desiderio fu esaudito. Ha visto un orso. Dopo la colazione è venuto a trovarci Wendall Nadjiwon, figlio di Wilmer Nadjiwon (un altro nativo di cui Incerti ha parlato nel suo libro, ndr). Lui e Matteo hanno camminato lungo la strada per entrare nei sentieri escursionistici che attraversano Neyaashiinigmiing. Matteo ha scattato un’ultima foto. Lui e Wendall hanno condiviso una battuta. E poi Matteo mentre rideva, è caduto a terra. Wendall, che è un vigile del fuoco, lo ha tenuto in braccio e ha sentito il polso. Non c’era battito".

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Una comunità sconvolta quella canadese tanto quanto quella italiana di chi lo conosceva bene. "Matteo Incerti ha iniziato il suo viaggio dello spirito visitando le persone che amava e onorava nel suo libro. Doveva presentare la sua storia e il suo libro a tutta la comunità mercoledì 17 agosto (ieri, ndr). Invece, la comunità si riunirà per onorare questo meraviglioso essere umano con una festa e una cerimonia indigena. Piangeremo la perdita di uno spirito così meraviglioso e luminoso ", continua a ricordarlo la comunità di indiani d’America.

Incerti ha scritto il libro intitolato "I pellerossa che liberarono l’Italia", sul ruolo dei soldati indigeni nella liberazione dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. La versione è stata tradotta in inglese col titolo "The First Nations Who Saved a Nation" che sarà distribuito in Canada il mese prossimo su Amazon Iternational. Matteo era stato accolto come una star.

"Matteo era pieno di energia ed entusiasmo mentre spiegava come fosse consapevole del grande sacrificio che i soldati indigeni avevano fatto durante la Guerra. Conosceva i nomi di tutti i soldati della nostra banda, i Chippewa di Nawash", continua a raccontare la comunità canadese. Se esiste un aspetto ’positivo‘ nella morte, la piccola consolazione è che Matteo se ne sia andato alla sua maniera: ridendo.

dan. p.