
Alcuni ragazzi reggiani di quinta alle prese con la prima prova della maturità
Alle 8,30 di ieri è iniziata ufficialmente la maturità 2025. Le tracce scelte da Ministero per la prima prova spaziano dalla poesia di Pier Paolo Pasolini al ’Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa, fino a riflessioni su rispetto, ambiente, crisi economiche e l’indignazione social.
Al liceo classico Ariosto di Reggio, verso metà mattinata, in piazzetta Cardinale Piegnedoli regna una calma apparente. Il brusio che si sente arriva solo dai tanti bambini del campo estivo e dal tipico traffico della città. Dentro la scuola invece, dietro le vetrate, si intravedono teste chine, sguardi concentrati e mani che scrivono velocemente.
Il tempo passa, dall’inizio della prova sono trascorse 4 ore, ma ancora nulla. Poi, ecco Giulia Aurora di Pasquale, la prima ad uscire dall’aula alle 12 e 50: "Non abbiamo fatto Pasolini in classe, speravamo tutti in Montale – racconta – ma l’argomento era stimolante, pieno di spunti, così ho scelto quella traccia. Quella sui social l’ho scartata subito, troppo rischioso cadere nel banale". Giulia è tranquilla, ma confessa: "Il peggio arriva domani (oggi per chi legge, ndr) con latino".
Come lei, anche Arianna Ruggeri si è fatta guidare dal contenuto: "Ho scelto la traccia sul rispetto. Era quella su cui ero più informata e mi ha convinta subito". Il clima, dice la ragazza, era disteso: "Prof e compagni sereni, ma quando ho letto le tracce la tensione un po’ è salita".
Emma Lolli, invece, ha scelto la traccia storica sul New Deal: "Mi ricordavo bene la crisi del ’29 e ho collegato il tema anche alla comunicazione di oggi. Ho escluso subito la poesia. In classe si scherzava anche con i professori, ma ora bisogna tornare a studiare".
C’è poi chi ha sentito il bisogno di scrivere partendo da un messaggio forte, come Pietro Castagni: "Ho scelto la traccia C1 su Borsellino. Parlava della speranza nei giovani nella lotta alla mafia. Diceva che vedeva nei ragazzi una sensibilità che nella sua generazione mancava, un ragionamento che mi ha colpito".
Anche Sara Notari ha scelto la traccia su Borsellino, rendendola però più personale: "Ho parlato di cittadinanza attiva e dell’indifferenza. Credo che, rispetto ai nostri genitori, abbiamo una visione più europea, più ampia".
Per finire, c’è Bianca Rinaldini, che invece ha scelto la via dell’attualità e della riflessione personale: "Ho optato per la traccia sul rispetto. L’ho scelta un po’ per esclusione, ma anche perché mi sembrava la più concreta. Spero che venga apprezzato quello che ho scritto".
Insomma, le prime impressioni dei ragazzi restituiscono un quadro abbastanza variegato: c’è chi ha trovato conforto nella storia, chi nel confronto etico, nella poesia o nei valori della partecipazione. Tutti però sembravano aver trovato un appiglio, convinti dei pensieri che avevano trascritto nero su bianco.
Purtroppo, o per fortuna, quello di ieri era solo l’inizio. Oggi è infatti tempo di seconda prova, e i ragazzi del Classico dovranno tornare sui banchi per la tanto temuta versione di latino. Da un breve sondaggio pare che la maggioranza spinga verso Seneca, con la speranza – neanche troppo nascosta – che non esca Tacito.
Intanto, tra un caffè e un ripasso, è ufficialmente iniziata la maturità.
Elia Biavardi