ELIA BIAVARDI
Cronaca

Alla Maturità con partita Iva. “Voglio lasciare un segno”

Il reggiano Gabriele Verona ha 18 anni ed è già uno sviluppatore del web. Esame di Stato ad Albinea, i sogni e gli obiettivi: “L’importante è cominciare”

Gabriele Verona, maturando di Albinea: ha già aperto la sua partita IVA

Gabriele Verona, maturando di Albinea: ha già aperto la sua partita IVA

Studia informatica, pratica atletica da quando è bambino e a 18 anni ha già aperto una partita Iva. Gabriele Verona, maturando di Albinea, ha scelto una strada autonoma: lavora come sviluppatore web, si forma costantemente da autodidatta e ha già clienti, collaborazioni e progetti per il futuro. Un esempio di giovane intraprendenza che sfida gli stereotipi su una generazione ’senza voglia’.

Quando hai capito che il mondo del lavoro autonomo poteva fare per te?

“Durante l’estate della terza superiore. Avevo fatto un’esperienza in un campo estivo, ma non mi sono trovato bene: non c’erano orari chiari, nessuna responsabilità vera. Mi sentivo in

balia degli eventi. È lì che ho capito che volevo dipendere solo da me stesso. Se qualcosa non va, voglio sapere che è responsabilità mia, non di un superiore”

E quindi hai scelto di metterti in proprio. Come hai iniziato?

“Ho iniziato a realizzare siti web da autodidatta. Guardavo tutorial su YouTube, facevo prove, sbagliavo. Ma più sbagliavo, più imparavo. I primi mesi non andava quasi nulla, non avevo clienti. Poi è arrivata l’opportunità di rifare gratuitamente l’e-commerce di un’amica. Quel lavoro mi ha dato un caso studio da mostrare e da lì, pian piano, sono arrivate le prime collaborazioni”.

Come ti sei fatto conoscere?

“All’inizio nessuno sapeva chi fossi. Parlavo con le persone, cercavo contatti. Ho scritto a professionisti su LinkedIn per chiedere consigli. Alcuni di loro, colpiti dalla mia voglia di fare, hanno iniziato a passarmi lavori extra. Questo mi ha permesso di crescere e di entrare in contatto con agenzie e clienti reali”.

E la scuola? Come sei riuscito a gestirla insieme al lavoro e allo sport?

“Faccio atletica da dodici anni. Dalla seconda superiore in poi mi sono imposto una routine molto serrata: studio il giusto, attenzione massima in classe, allenamento al pomeriggio, lavoro la sera. A scuola ho sempre avuto una media tra il 7,5 e l’8. Ho investito il minimo indispensabile per ottenere buoni risultati, ma ho dato il massimo nel mio lavoro. Alcune materie erano vicine a quello che già facevo, quindi riuscivo a rendere bene”.

Cosa ti spinge ad andare avanti con questa intensità?

“Funziona così per me: devo essere sempre attivo. Se ho poche cose da fare, rendo meno.

Avere scuola, sport, lavoro e progetti personali mi dà energia. Mi piace sapere che sto costruendo qualcosa di mio. Il mio mantra è ‘Fatto è meglio che perfetto’. Meglio buttarsi e aggiustare la rotta strada facendo”.

Hai già aperto partita Iva?

“Sì, ad aprile di quest’anno. Ho cominciato ad avere più clienti, più entrate. Era il momento giusto. Ora mi sto organizzando per partire ad agosto: andrò alle Canarie per quattro mesi a lavorare con un imprenditore locale. Non è un Erasmus, ma un’esperienza lavorativa che mi

permetterà anche di seguire la mia attività da remoto”.

Hai anche un canale YouTube. Di cosa ti occupi lì?

“Ho iniziato con contenuti di crescita personale, ora sto passando a vlog. Racconto la mia vita e il mio lavoro. Alcuni ragazzi mi hanno scritto per dirmi che li ispiro. Mi fa molto piacere. Di recente ho anche lanciato un affiancamento: seguo alcuni coetanei in consulenze individuali per aiutarli a sviluppare le loro idee e attività”.

Cosa sogni per il futuro?

“Non so esattamente cosa farò, ma so cosa voglio lasciare: un segno, un impatto. Voglio distinguermi. Se tutti sono vestiti di bianco, io voglio essere quello vestito di verde. Non perapparire, ma per fare qualcosa di diverso, che resti. Voglio costruire qualcosa di mio, che valga”.

Cosa rispondi a chi dice che i ragazzi di oggi non hanno voglia di lavorare?

“Non sono d’accordo. È vero, c’è chi si adagia, ma spesso è colpa della società e dell’ambiente in cui cresciamo. A scuola ci viene proposta quasi sempre la stessa strada: università o lavoro dipendente. Nessuno parla di lavoro autonomo. Io penso che, se uno inizia, poi si crea un effetto a valanga. L’importante è cominciare”.

I risultati raggiunti da Gabriele Verona sono stati ottenuti anche grazie a Fiscozen, tech company che ha condotto un’indagine qualitativa, intervistando ragazzi che affrontano la maturità e che, pur provenendo da scuole, territori ed esperienze sociali differenti, hanno tutti deciso di aprire una Partita Iva prima del diploma.