Max Mara ha sfilato nei giorni scorsi alla Bocconi di Milano e ha fatto tornare quell’allegria che da troppo tempo mancava nella capitale meneghina, orfana nella fase pandemica della movida tipica della fashion week. Il polo del glamour si è scatenato fuori dell’Ateneo: selfie e caccia al personaggio famoso.
Tutto però si è svolto nel pieno rispetto delle norme anticovid, mascherine indossate e green pass alla mano. Tanti i volti noti tra cui le bellissime modelle Irina Shayk e Gigi Hadid. Il pubblico è stato posizionato in sala, mente i tanti studenti dell’Università si sono goduti la passerella dalle vetrate.
Ha sfilato la moda primavera estate 2022, creata dallo stilista delle due M Ian Griffiths che si è ispirato "al romanzo cult ’Bonjour tristesse’ di Françoise Sagan". Il capolavoro letterario che scosse la società dell’epoca e fu alla base del film cult diretto da Otto Preminger.
La donna Max Mara è una ribelle borghese che veste easy beatnik chic, con abiti che rimandano ai classici del workwear: la blusa da pescatore, la giacca da artigiano, i pantaloni e le tute da lavoro vengono reinventate con la finezza del prêt-à-porter. In tela arricciata, popeline e denim, i capi sono caratterizzati da precise cuciture a contrasto.
E’ seguito venerdì il defilè Sportmax – ambientato in una location completamente bianca - che è nato dall’ispirazione del brano sperimentale intitolato 4’33” di John Cage, ovvero quattro minuti e trentatrè secondi di silenzio pensato come una riflessione sul concetto di silenzio assoluto da contrapporsi al rumore.
I capi partono sempre dal pantalone a vita alta, tagli sartoriali impeccabili anche nel casualwear come ciclisti e shorts. Il colore è quello iconico del cammello, che ha reso immortali nel mondo i cappotti della casa di moda regina del made in Reggio, che vira però a volte in total look fucsia o ghiaccio. Il dettaglio che non ti aspetti è dato da un accenno di corsetteria: guaine, guêpière e giarrettiere.