PAOLO ROSATO
Cronaca

Max Mara, Roma interviene: "C’è un clima di sfiducia: necessario un correttivo"

Il viceministro Bellucci: "Denunce confermate, relazioni sindacali da rigenerare". Il ministero porta a galla un nuovo caso: "Fermata un’altra lavoratrice idonea".

Il viceministro Bellucci: "Denunce confermate, relazioni sindacali da rigenerare". Il ministero porta a galla un nuovo caso: "Fermata un’altra lavoratrice idonea".

Il viceministro Bellucci: "Denunce confermate, relazioni sindacali da rigenerare". Il ministero porta a galla un nuovo caso: "Fermata un’altra lavoratrice idonea".

Governo e Ispettorato del lavoro di Modena e Reggio confermano le criticità all’interno di Manifattura San Maurizio, azienda del Gruppo Max Mara con 220 operaie, che a maggio hanno scioperato contro condizioni di lavoro giudicate inumane e degradanti. "A seguito di interlocuzioni con l’Ispettorato nazionale del lavoro, è emerso che sono pervenute negli ultimi mesi alcune segnalazioni che hanno posto l’attenzione su situazioni problematiche, in particolare riguardo al trattamento delle lavoratrici e alla gestione di specifici casi individuali", ha detto martedì il viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, rispondendo in commissione alla Camera al deputato Aboubakar Soumahoro (Misto) che aveva presentato un’interrogazione parlamentare. "Il quadro che si presenta, al di là dei singoli episodi e casi denunciati dai rappresentanti dei lavoratori e posti all’attenzione dei competenti organi di vigilanza, è sintomatico di un clima di sfiducia presente nel fisiologico confronto tra parte datoriale e categoria dei lavoratori che necessita senza ombra di dubbio di un intervento correttivo". Il ministero presterà quindi "la massima attenzione" sul caso. Sempre il viceministro ha riportato una vicenda denunciata all’Ispettorato del lavoro di Parma e Reggio , a ottobre del 2024, da una operaia della Manifattura San Maurizio. L’Ausl di Reggio ne aveva certificato l’idoneità al lavoro, seppure con alcune prescrizioni. L’azienda, secondo quanto riportato dal viceministro, sostenendo il contrario ha invece avviato una verifica interna che si è conclusa con l’allontanamento dall’attività lavorativa dell’operaia, collocata in aspettativa non retribuita.

Dopo un tentativo di conciliazione fallito, l’Ispettorato di Reggio ha avviato accertamenti ispettivi mirati che hanno portato a una "diffida accertativa volta al riconoscimento del credito retributivo maturato dalla lavoratrice per il periodo di aspettativa". Redatto un verbale di accertamento e diffida amministrativa, azienda intimata "a regolarizzare la posizione contributiva della lavoratrice, attraverso la corretta esposizione sul Libro Unico del Lavoro e il versamento della contribuzione".