
Operazione Ombromanto: la magistratura mette i lucchetti a beni e conti correnti per 70 milioni. Tra i 179 soggetti indagati 40 sono residenti in Emilia-Romagna, di cui 21 nella nostra provincia.
di Giulia Beneventi Una frode allo Stato da 100 milioni di euro che vede coinvolte oltre 400 aziende, numero tra l’altro "approssimato per difetto". Così ieri mattina il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ivan Bixio, ha descritto un giro d’affari esteso su tutta Italia, da Nord a Sud, con base operativa a Reggio. Nell’ambito dell’operazione denominata Ombromanto, coordinata dalle Fiamme Gialle reggiane su delega della Procura diretta dal dottor Calogero Gaetano Paci, 87 persone fisiche sono state raggiunte nelle scorse ore dal provvedimento del gip di Reggio. Oltre duecento finanzieri hanno eseguito perquisizioni locali e personali in tutto lo Stivale, finalizzate al sequestro di beni e conti correnti per 70 milioni di euro.
Il sistema si basa su un’emissione spropositata di crediti fittizi ceduti alle imprese, creando così un enorme ‘buco’ di tasse non versate allo Stato. "A colpire è innanzitutto il grande numero di aziende che compongono la clientela di questa organizzazione – precisa Bixio –. Parliamo di riduzioni delle imposte dal 30 fino al 70%". Il meccanismo è quello della "compensazione tramite crediti fiscali" aggiunge. Un credito inesistente viene ceduto al beneficiario, cioè le aziende clienti dell’organizzazione, che a quel punto risultano avere un debito azzerato o fortemente limitato. Sostanzialmente, chiarisce Bixio, "si tratta di creare falsi crediti nei confronti dello Stato per arrivare a non pagare le tasse".
I reati contestati nell’ordinanza di sequestro fanno riferimento al periodo 2016-2022. Uno dei metodi di compensazione usato subito dall’organizzazione è stato l’istituto dell’accollo. In breve, lo scambio diretto tra aziende: il debito nei confronti dello Stato viene ‘saldato’ con un credito fittizio. Dal 2017 in poi però l’organizzazione ha iniziato anche ad appoggiarsi a venti commercialisti e due notai, questi ultimi originari di Bologna. Questi professionisti (o sedicenti tali, visto che non tutti erano iscritti all’Albo) avrebbero operato nella stessa logica di debito e di credito di cui sopra, ma certificando in malafede delle cessioni di rami aziendali.
A fronte del credito ricevuto, le imprese pagano una percentuale all’organizzazione. In totale l’indagine conta 40 società cartiere e 369 destinatarie delle indebite compensazioni. Tra i 179 indagati 40 sono residenti in Emilia Romagna (di cui 21 in provincia di Reggio) e 4 invece sono soggetti giuridici (due aziende reggiane, una di diritto tedesco). Novantuno in tutto le perquisizioni tra le province di Torino, Milano, Roma, Reggio Emilia, Parma, Modena, Piacenza, Bologna, Rimini, Bolzano Asti, Pavia, Monza, Verona, Perugia, Terni, Firenza, Pisa, Pesaro, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Crotone e Trapani. "Dalle indagini emerge anche un collegamento sistematico con organizzazioni di tipo mafioso – puntualizza il procuratore Paci – e come queste ultime si siano servite a loro volta del sistema. Alcuni soggetti sono coinvolti in rapporti con ‘ndranghetisti, già conosciuti dagli uffici giudiziari italiani per operare nello medesimo modo di elusione della normativa fiscale".
"I fatti di reato si fermano al 2022 – aggiunge Paci – ma tramite i nostri accertamenti abbiamo verificato che anche dopo quell’anno, i soggetti al vertice dell’organizzazione hanno continuato a chiudere società e aprirne altre, avvalendosi di prestanome. Condotte che fanno emergere ancora una volta quanto il sistema sia attuale e operante". L’inchiesta, nata da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate datata 2018, prende il nome dal cavallo di Gandalf, celebre personaggio de ’Il Signore degli Anelli’. Il nome è stato scelto proprio in virtù "della natura di questa organizzazione, fin da subito apparsa come inafferrabile e indomabile – spiega Maria Concetta Di Domenica, comandante del nucleo polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Reggio –. Un sodalizio molto tenace e determinato nella ricerca della ricchezza".