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Maxi incendio all’Inalca, droni in volo sopra le abitazioni per cercare residui di eternit

L’incontro tra cittadini e istituzioni per fare il punto sulla bonifica delle zone interessate dal disastro. Vasconi: “L’operazione più critica interessa le aree interne all’azienda, per lo più ancora sotto sequestro”

Maxi incendio all’Inalca, droni in volo sopra le abitazioni per cercare residui di eternit

Reggio Emilia, 13 marzo 2025 – Le verifiche sulle conseguenze del maxi incendio Inalca ora si avvarranno anche di droni della Protezione Civile, per controllare se sul caseggiato circostante lo stabilimento andato a fuoco a inizio febbraio siano presenti “detriti contenenti amianto”. L’aggiornamento arriva da Davide Vasconi, referente dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto di Reggio, dopo l’incontro tenutosi martedì in municipio.

Lo stabilimento Inalca "inertizzato"
Lo stabilimento Inalca "inertizzato"

Presenti anche l’assessora alla Protezione Civile Carlotta Bonvicini, il responsabile della Protezione Civile Alfredo Locciardello e “una rappresentanza degli abitanti del quartiere prospicente lo stabilimento Inalca – riferisce Vasconi – in particolare i residenti di via Due Canali, che più di tutti sono stati esposti alle conseguenze dell’incendio e tutt’ora soffrono il disagio di avere di fronte alle proprie finestre uno scenario di guerra, sottoposti tutt’ora a esalazioni maleodoranti che minacciano di aumentare con la fine della stagione fredda”.

IMMAGINE INCONTRO
L’incontro tenutosi martedì in municipio tra cittadini, associazioni, comune e Protezione Civile

L’assessora e il responsabile della Protezione Civile hanno fatto il punto delle bonifiche fino ad ora effettuate nelle aree pubbliche, “anche con ditte specializzate ingaggiate da Inalca – prosegue – che si fa carico dell’opera di risanamento tutt’ora in corso, raccogliendo anche le richieste e le segnalazioni dei cittadini per intervenire in aree rimaste scoperte”.

Il rogo che l’11 febbraio ha devastato gli stabilimenti di Inalca e Quanta Stock&Go è vicinissimo alla città e a un quartiere che, nel giro di una notte, si è ritrovato in mezzo a un’aria irrespirabile; forte la preoccupazione di cittadini - residenti in zona e non solo - circa la presenza di amianto rilasciato dall’incendio. “Oltre alle aree cortilive – precisa appunto Vasconi – la Protezione Civile compirà una prima ispezione tramite droni sui tetti del caseggiato, per verificare la presenza di detriti contenenti amianto”.

La vera criticità però, secondo il referente dell’Associazione, “riguarda la bonifica dell’interno dello stabilimento, che dovrà essere seguita con particolare attenzione”. In parte “questa è iniziata – prosegue Vasconi – ma la maggior parte dell’area rimane tutt’ora sotto sequestro giudiziario”. A tale riguardo, dall’incontro è emerso che l’amministrazione comunale e la protezione civile sono in costante contatto con la Procura della Repubblica, “affinchè le conclusioni delle indagini avvengano il più velocemente possibile e si possa procedere con i lavori di risanamento”.

L’incontro si è concluso “con un patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione – chiosa quindi Vasconi – quale garante della salute pubblica, che prevede l’informazione costante, la sorveglianza e la collaborazione affinchè il risanamento dell’area Inalca avvenga nel modo più completo e veloce possibile”.