DANIELE PETRONE
Cronaca

Maxi incendio Inalca. Frammenti di amianto, il Comune chiude ancora il parco della Resistenza

Nuova ordinanza: da oggi fino a sabato l’area verde sarà interdetta al pubblico Ausl e Arpae: "Necessaria un’ulteriore bonifica, ma si tratta di tracce residuali". Un mese fa il comitato aveva lanciato l’allarme: "Continuiamo a trovare pezzi".

Nuova ordinanza: da oggi fino a sabato l’area verde sarà interdetta al pubblico Ausl e Arpae: "Necessaria un’ulteriore bonifica, ma si tratta di tracce residuali". Un mese fa il comitato aveva lanciato l’allarme: "Continuiamo a trovare pezzi".

Nuova ordinanza: da oggi fino a sabato l’area verde sarà interdetta al pubblico Ausl e Arpae: "Necessaria un’ulteriore bonifica, ma si tratta di tracce residuali". Un mese fa il comitato aveva lanciato l’allarme: "Continuiamo a trovare pezzi".

A tre mesi esatti dal maxi incendio dello stabilimento Inalca (gruppo Cremonini) in via Due Canali – che aveva intaccato anche i magazzini di Quanta Stock&Go – serve una nuova bonifica per l’adiacente parco della Resistenza dove sono state trovate altre tracce di cemento amianto. Così il Comune ha deciso la chiusura al pubblico dell’area verde – e contestualmente anche il tratto ciclabile che lo attraversa – per cinque giorni a partire da domani e fino a sabato, su ordinanza del sindaco Marco Massari.

Dopo lo spaventoso rogo dell’11 febbraio scorso, l’accesso al parco era stato interdetto per oltre un mese, dal 15 febbraio al 21 marzo. Ma ora si ritiene necessaria una nuova chiusura dopo il ritrovamento di alcuni frammenti "residuali" – puntualizza l’Amministrazione tramite una nota diramata ieri – di cemento amianto causati dall’incendio.

"Si tratta di piccole quantità individuate in punti precisi grazie a uno specifico sopralluogo effettuato dal Comune assieme ai tecnici di Arpae e Ausl", spiegano da Piazza Prampolini. Il provvedimento di interdizione è stato quindi emesso per consentire alla ditta incaricata da Inalca un ulteriore intervento di bonifica.

Un mese fa, il neo costituito comitato cittadino ‘Amianto Zero’ che dopo il rogo aveva sollevato dei dubbi dopo altri ritrovamenti di presunto amianto: "La bonifica è stata davvero completata? Continuiamo a trovare significative quantità e frammenti di amianto nel quartiere fino a un chilometro dallo stabilimento Inalca".

A lanciare l’allarme erano stati in particolare il presidente Michele Lagano, insieme al vicepresidente Stefano Ferrari, Gino Rossi e altri attivisti. "I frammenti si stanno sgretolando col tempo, rendendo le fibre più volatili e pericolose. Nel frattempo, il parco della Resistenza col bel tempo è stato popolato da famiglie con bambini e animali, ignare di trovarsi in un’area in effetti non completamente bonificata. Chi si assumerà la responsabilità per la salute di questi cittadini?". E ancora: "Non possiamo accettare che i residenti e i lavoratori continuino a vivere a stretto contatto con le fibre di amianto per mancanza di informazioni. Chiediamo più trasparenza".

Arpae, Ausl e Comune, fin da subito dopo l’incendio, avevano tranquillizzato sul fatto che "essendo frammenti residuali non costituiscono pericolo per la salute pubblica".

dan. p.