Analisi di Lapam Confartigianato sul turismo in montagna, in occasione della giornata nazionale della neve.
"Serve promuovere un territorio ricco di eccellenze", secondo il responsabile sindacale, Daniele Casolari (nella foto) che aggiunge: "Il turismo rimane un traino importante per l’Appennino, come dimostrano le ultime analisi. Ampliare le opportunità in termini di servizi e investire nelle strutture è importante per gli imprenditori, ma gli stessi hanno bisogno di incentivi per garantire e aumentare una qualità dell’offerta che ora è eccellente".
Casolari, in quanto responsabile sindacale e delle categorie Lapam Confartigianato, commenta un’analisi dell’ufficio studi dell’associazione sulle dinamiche del turismo in territorio reggiano.
Nei primi 11 mesi del 2023, da gennaio a novembre, i turisti hanno scelto di alloggiare nell’82% dei casi in strutture alberghiere, per un totale di 245mila turisti e 505mila pernottamenti. L’afflusso di turisti che prediligono gli alberghi è cresciuto del 3,4% rispetto ai primi 11 mesi dell’anno precedente, restando tuttavia inferiore del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrando un grave ritardo sui livelli pre-pandemia.
Focalizzandosi esclusivamente sui comuni dell’Appennino reggiano, qui si accoglie il 5,9% del turismo provinciale. Nei primi 11 mesi del 2023 hanno ospitato 17mila turisti per un totale di 90mila pernottamenti. Oltre la metà dei turisti (il 55,4%) ha scelto di soggiornare in strutture alberghiere, numero in lieve flessione rispetto agli arrivi registrati un anno prima (-0,8% rispetto ai primi 11 mesi 2022), ma in forte calo rispetto al 2019 (-16,5%), anno che ha segnato la riscoperta dell’Appenino con la corsa agli alberghi e case. Nel 2022 (ultimo dato disponibile) gli esercizi ricettivi nella provincia di Reggio Emilia sono complessivamente 461 di cui un quarto situati nei comuni dell’Appennino, pari al 25,2%, con una capienza di 4.139 posti letto. Gli alberghi e pensioni in Appennino rappresentano il 29,3% delle attività ricettive. Nel dettaglio in Appennino purtroppo si perdono 10 strutture alberghiere, con un calo di 410 posti letto (-29% rispetto al 2012), carenza di letti si registra da Castelnovo al crinale. "La montagna è un territorio strategico – conclude Casolari – che contribuisce allo sviluppo sostenibile dell’intera area. L’Appennino è ricco di bellezze naturali, culturali e storiche, è un patrimonio da valorizzare, in grado di generare anche opportunità occupazionali. È in questa direzione che si deve agire per contribuire allo sviluppo di tutta l’area, attraverso iniziative mirate e collaborazioni che possano migliorare accessibilità, promuovere esperienze autentiche che attirino turisti anche internazionali".
Settimo Baisi