Messa in prova dopo le botte ai carabinieri

Le forze dell’ordine erano intervenute per una lite in famiglia, l’uomo era ubriaco

Ha chiesto e ottenuto la messa in prova il 39enne ucraino, arrestato e successivamente rimesso in libertà a seguito della direttissima del 5 gennaio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, e il prossimo 9 giugno è stata fissata l’udienza in cui verrà definito il percorso in cui si snoderà la stessa. E’ questo l’esito dell’udienza, in continuità con la direttissima appunto, svoltasi ieri nell’aula presieduta dal giudice Michela Caputo.

Il cittadino ucraino, incensurato e con un regolare lavoro in un caseificio della zona, difensore di fiducia l’avvocato Simone Bazzoli, era stato arrestato dai carabinieri di Castelnovo Monti, intervenuti presso la sua residenza dopo una lite con la moglie. L’uomo, sotto l’effetto dell’alcol, una volta convinto ad uscire dalla stanza in cui si era barricato all’arrivo delle forze dell’ordine, ha insultato i carabinieri, condendo il tutto con pugni, calci e un tentativo di tirare una testata ai militari dell’Arma.

Durante la direttissima, il 39enne aveva chiesto scusa per il suo comportamento e il giudice Caputo aveva convalidato l’arresto (il Pm aveva chiesto l’allontanamento dalla casa famigliare nonostante si procedesse per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e non per un reato legato alla lite con la moglie), rimettendolo in libertà. Ieri, durante la prosecuzione, ha accolto la richiesta della difesa della messa in prova, rinviando al 9 giugno per la definizione dei termini della stessa.

ni.bo.