Messe abusive Reggio Emilia, si mobilita anche il Comune

Ieri mattina la polizia locale ha effettuato controlli nel capannone di Casalgrande, per verificare che vengano usate le mascherine

Don Claudio Crescimanno è originario di Modena e appartiene alla diocesi di Isernia

Don Claudio Crescimanno è originario di Modena e appartiene alla diocesi di Isernia

Casalgrande (Reggio Emilia), 7 dicembre 2021 - Messe abusive, atto secondo: nella giornata di ieri, dopo il clamore di quanto successo domenica, il Comune di Casalgrande si è mobilitato con la polizia locale che ha svolto una serie di controlli al capannone della cooperativa agricola S.Isidoro a Casalgrande Alto, luogo in cui da diversi mesi don Claudio Crescimanno, sacerdote regolarmente ordinato e incardinato nella diocesi di Isernia-Venafro, celebra messe non autorizzate.

L’Amministrazione di Casalgrande ha deciso di far luce sulle messe abusive ed anche sulle normative anti contagio non rispettate nel corso di queste celebrazioni. "Ho scoperto solo poco fa, dal vostro giornale, di questa vicenda" spiega il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi. Poi continua: "nel momento in cui si parla di misure anti-Covid non rispettate è nostro dovere intervenire -prosegue- e così assieme al comandante della polizia municipale, abbiamo ispezionato il luogo, ma anche ricordato ai pochi presenti l’importanza del rispetto di tale misure". Conclude: "in questo momento storico rispettare le normative è fondamentale per contrastare l’avanzamento dell’epidemia". Quella emersa nella coop agricola non è una costruzione ma una struttura in telaio metallico con chiusure di materiale flessibile, insomma un capannone che, ovviamente, deve essere sottoposto ai relativi controlli. "Per sapere quanto è emerso dal sopralluogo bisognerà aspettare qualche giorno perché i dati raccolti sono nelle mani dell’ufficio tecnico di competenza" chiarisce il comandante della polizia municipale Roberto Rubbiani . "Sarà quindi l’ufficio tecnico a spiegare se, anche per l’aspetto edile, si siano rilevate delle anomalie".

Rubbiani, al contempo, precisa che nei controlli di ieri, non essendo stata celebrata alcun tipo di funzione, non sono state rivelate attività non conformi alle normative vigenti. "Se ci saranno ulteriori controlli? Questo al momento non posso confermarlo - afferma Rubbiani- ma il comando della polizia municipale non è comunque disinteressato agli eventi recenti".

Sul fronte delle ‘messe abusive’ la diocesi continua a chiedersi come mai don Crescimanno, regolarmente incardinato nella diocesi di Isernia-Venafro, non chieda l’autorizzazione per le messe alla diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Non vi era infatti nessun atteggiamento contrario aprioristico. Ciò che si contesta non sono solamente le messe non autorizzate, e quindi ritenute abusive, ma anche l’utilizzo indiscriminato della lingua latina. Le messe tridentine sono straordinarie e proprio per questo necessitano del permesso dell’ordinario diocesiano . In sostanza non è detto che, a fronte di una richiesta particolare, anche esse non possano venire autorizzate, ma serve comunque il placet della diocesi di riferimento..

La diocesi, dall’altra parte, chiarisce che le celebrazioni di Crescimanno sono valide ma che comunque sta commettendo un illecito venendo meno al diritto canonico. Se Crescimanno non chiarirà la sua situazione sarà la sua diocesi ad informare la congregazione per il clero; la curia reggiana oltre la diffida, già emessa, non può andare.

In queste ore frenetiche, adesso che il caso è esploso sulla stampa, il vescovo di Isernia ha contattato don Massimo Camisasca e c’è stato un primo confronto. Ma è troppo presto per sapere quale sia la decisione presa. Intanto don Crescimanno continua con le sue celebrazioni e per il giorno dell’immacolata concezione sono previste le comunioni.