
Don Giancarlo Minotta
Un pesante avvertimento rivolto al parroco. "Quell’uomo mi disse: ’Se non stai attento, la situazione finisce male: conosco famiglie mafiose e te la farò pagare’. Poi fece il gesto di una pistola che spara". A raccontare di aver subito questa minaccia è don Giancarlo Minotta, il parroco di Boretto sentito ieri in tribunale come testimone nel processo a carico di Emanuele Grossi, 39enne attualmente detenuto per altra causa nel carcere di Parma, dal quale era videocollegato.
Per l’episodio, datato 27 febbraio 2022, il sacerdote sporse denuncia: sullo sfondo, le richieste di denaro insistenti che l’altro avanzava alla parrocchia, in particolare a don Luigi Mandelli. Davanti al giudice Michela Caputo, don Minotta ha rievocato il fatto: "Quel giorno, verso le 11.30, mi trovavo a Boretto tra la canonica e il Comune. Stavo parlando con alcuni responsabili degli scout in occasione di una festa, quand’ho visto un uomo suonare alla canonica: era di spalle e mi sembrò di riconoscere la sagoma. Poiché la porta non si apriva, andò in Basilica dove non c’era nessuno e poi uscì venendo verso di me".
I toni e i modi sarebbero diventati aggressivi: "Lui iniziò a minacciarmi: ’So benissimo chi sei, so che mi hai già denunciato più volte ai carabinieri’. Aveva toni concitati e io rimasi in silenzio per evitare reazioni ulteriori. Provai a tirare fuori il cellulare per chiamare il 112, ma mi fu scagliato per terra".
Poi l’uomo avrebbe proferito intimidazioni facendo riferimento a fantomatiche conoscenze nella malavita, a cui sarebbe seguito il mimo dell’arma da fuoco. "Uno degli scout provò a stemperare i toni, poi visto che nessuno di noi gli rispondeva si allontanò".
Il sacerdote ha confermato che l’uomo andava da don Mandelli che gli dava un aiuto economico. Parola poi a Daniele Bacchini, caposcout, che ha confermato il fatto: "Dalle voci che circolavano, si sapeva che lui chiedeva denaro a don Luigi, cercando di approfittarsi della sua benevolenza. Quell’uomo non voleva che don Giancarlo intervenisse nel suo rapporto con don Luigi e che lo allontanasse".
Dello stesso tenore anche il racconto di un altro giovane scout. Dalle cronache risulta che Grossi nel luglio 2022 fu sottoposto a foglio di via da Boretto dopo che con insistenza aveva bussato alla parrocchia per avere soldi e che dovettero intervenire i carabinieri; e che poi ritornò alla carica anche nell’ottobre dello stesso anno, quando don Mandelli chiamò di nuovo il 112: lui fu trovato nascosto in un garage con un paio di forbici nascoste tra le gambe. Poche settimane dopo per Grossi scattò una condanna in primo grado a 6 mesi per un furto di generi alimentari nella Caritas di Boretto, attigua all’oratorio: durante questo procedimento emerse che il 39enne aveva problemi di droga. Nella prossima udienza per il fatto del febbraio 2022 si terranno l’esame dell’imputato, difeso dall’avvocato Giancarlo Tunno, e la discussione.