"Mi ha preso a schiaffi, io ho solo reagito"

Il 16enne accusato per la morte di Fornaciari: "Volevo difendermi, gli ho dato un colpo al viso. Non mi aspettavo che cadesse a terra"

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di Alessandra Codeluppi

"Ho reagito a un’aggressione che subii da parte di Walter Fornaciari. Lui era ubriaco e mi diede schiaffi. Io gli ho dato un colpo al viso, perché volevo difendermi. Ma non mi aspettavo che cadesse a terra. Sono dispiaciuto per quanto è accaduto".

È questa la versione dei fatti raccontata in tribunale dal 18enne accusato di omicidio preterintenzionale per la morte dell’uomo di Casina.

Walter Fornaciari, 46 anni, era stato trovato nella notte del 26 ottobre 2021 in via Roma, nel paese appenninico dove abitava. Soccorso lungo la strada, presentava segni di ferite alla testa: era stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Maggiore di Parma, dove gli era stato diagnosticato un trauma cranico.

Dopo aver trascorso una decina di giorni in rianimazione, venne a mancare il 5 novembre di un anno fa.

La vittima aveva problemi di alcol: non era la prima volta che veniva trovato accasciato.

La morte di Fornaciari all’inizio non era stata collegata a un’ipotesi delittuosa e solo gli approfondimenti dei giorni successivi hanno permesso di delineare i contorni di una vicenda che ha preso via via forme sempre più drammatiche.

A seguito delle indagini dei carabinieri, emerse uno scenario diverso: l’ipotesi di un accerchiamento da parte di un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 17 anni, e poi una spinta a terra che si rivelò fatale, in piazza a Casina.

Apparvero fiori sul luogo della tragedia e esplosero anche polemiche, a partire dal non funzionamento delle telecamere nella zona.

Per questa vicenda, la Procura dei minori ha chiesto il rinvio a giudizio per tre giovanissimi: un ragazzo di 16 anni, accusato di omicidio preterintenzionale; un minore, accusato di falsa dichiarazione all’autorità giudiziaria e spaccio; un ragazzo, nel frattempo diventato maggiorenne e la cui posizione è stata stralciata, pure lui imputato per falsa dichiarazione.

Ieri mattina i primi due sono comparsi davanti al giudice Anna Filocamo del tribunale dei minori di Bologna per l’udienza preliminare, durante la quale i due ragazzi sono stati interrogati.

Il pm titolare del fascicolo è Caterina Salusti, ieri sostituita in aula dal pm Simone Purgato.

Gli avvocati difensori Alessandro Sforza per il 16enne accusato della morte e Katia Canali per l’altro minore hanno chiesto la messa alla prova: in caso di esito positivo, il giudice dichiara estinto il reato e il minore imputato viene prosciolto.

Il tribunale ha incaricato i servizi sociali di Bologna, con competenza su Casina, di estendere un programma di volontariato che includa anche assistenza psicologica e attività rieducativa, perché i due ragazzi comprendano appieno la portata di quanto accaduto e possano crearsi un futuro sulla base di valori solidi.

La difesa aveva sostenuto che la morte di Fornaciari non fosse dovuta a un atto di volontà, ma a una concatenazione fatale di eventi.

E aveva puntato il dito contro le telecamere della piazza, non funzionanti, e la cui visione avrebbe potuto fare maggiore chiarezza.

"Sono molto soddisfatto dell’esito dell’udienza - dichiara l’avvocato Sforza -. Il tribunale dei minori ha compreso perfettamente che i fatti erano gravi, ma anche che si è trattato di un tragico incidente. Direi che la partecipazione dei due minorenni a quegli accadimenti è stata marginale, ma li accompagnerà per tutta la vita".