"Mi trattano come se fossi un terrorista Ma io non ho mai fatto niente di male"

"La casa è di mia proprietà, non ho debiti, vado d’accordo con tutti i colleghi. Spero sia solo un equivoco"

CORREGGIO

"Mi trattano come fossi un terrorista, ma non ho mai fatto niente. Sono pulito e ho sempre rispettato la legge". Hafiz Mohammad Anwar si dice "addolorato dal diniego di concedergli la cittadinanza. Ho preso una settimana di ferie, non riesco ad andare a lavorare perché sono troppo provato". L’uomo, 45 anni, spiega le sue ragioni: "Sono a Correggio da quando ho 21 anni. Ho quattro figlie e due di loro sono nate in Italia. La richiesta di cittadinanza l’ho fatta per garantire loro un futuro con pieni diritti in questo Paese che sentiamo nostro. Studiano qui, vanno benissimo a scuola e vogliono fare l’università, sono felice di poter dare loro questa opportunità".

E continua: "Mi sembra assurdo dovermi giustificare sul nulla, ma ho una casa di proprietà acquistata e già finita di pagare. È tutto in regola, non ho neppure una bolletta arretrata. Non ho debiti. Lavoro in una ditta di materiali plastici a Correggio e vado d’accordo con tutti, i miei colleghi sono come fratelli. Anche loro sono stupiti dal fatto che non mi concedano la cittadinanza. Non ho mai fatto male a nessuno, non ho parenti che hanno avuto problemi con la giustizia né in Italia e né in Pakistan. Io non saprei prendere in mano neppure un bastone. Il mio ruolo da Imam?

L’ho sempre interpretato in modo giusto, senza fanatismi, anzi la mia è un’idea di fratellanza con tutte le religioni".

Hafiz proprio non riesce a capacitarsi. "Ho un unico numero di telefono da sempre, mi avrebbero intercettato se avessi fatto qualcosa di sbagliato… Cosa può essere successo? Non so, ma mi sono fatto un’idea", svela.

"Tempo fa andai in banca per chiedere una carta prepagata. Da alcuni controlli nel database risultava un alert nei miei confronti. Dalle verifiche è risultato esserci un mio omonimo che ha avuto problemi in America, ma in due settimane mi hanno comunque concesso la carta di credito".

"Può darsi che anche il Ministero sia incappato in questo errore. In Questura, un agente, davanti ai miei occhi, ha controllato e non ci sono segnalazioni a mio carico".

dan. p.