ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Minacce ai cacciatori: 44enne finisce a processo: "Se sparate di nuovo vicino a casa mia, vi ammazzo"

La stagione della caccia porta sempre con sé strascichi di polemiche. Questa volta si è andati oltre, arrivando a...

La stagione della caccia porta sempre con sé strascichi di polemiche. Questa volta si è andati oltre, arrivando a...

La stagione della caccia porta sempre con sé strascichi di polemiche. Questa volta si è andati oltre, arrivando a...

La stagione della caccia porta sempre con sé strascichi di polemiche. Questa volta si è andati oltre, arrivando a una contesa giudiziaria. Un 44enne di Guastalla che lavora in una zona di campagna, dove si pratica la caccia, è finito a processo per due reati: minacce aggravate ed esplosioni pericolose. Secondo la ricostruzione accusatoria, il 23 ottobre 2019 l’imputato si sarebbe rivolto a due cacciatori con parole pesanti: "Se ti trovo vicino a casa mia ti do una revolverata e ti ammazzo". È accusato anche di aver esploso due colpi di fucile in aria, senza licenza e in luogo abitato, causando pericolo alle persone. Uno dei due cacciatori, un anziano nel frattempo venuto a mancare, aveva sporto la denuncia alla base del fascicolo seguito dal pubblico ministero Valentina Salvi. Davanti al giudice Silvia Semprini, è in corso il processo con rito ordinario. In passato è stato sentito come testimone l’altro cacciatore. Ieri è stato ascoltato l’imputato, difeso dall’avvocato Laura Soda (foto): ha raccontato di aver detto loro di stare più lontani dalle abitazioni e di andarsene, e poi di essere tornato a lavorare in azienda, negando di aver mai rivolto minacce. È stata poi chiamata a testimoniare la sorella del 44enne: "Nel pomeriggio abbiamo sentito spari molto vicini, dissi a mio fratello di andare a vedere e di chiedere loro di stare più lontani. Lui si allontanò in auto, poi ritornò dopo due minuti e mi disse che aveva chiesto loro di allontanarsi ma che gli avevano risposto in malo modo. Anche il nostro vicino, che è un cacciatore, si era arrabbiato: aveva detto che talvolta li richiamava pure lui perché si avvicinavano troppo alle case. Poi io e mio fratello ritornammo al lavoro e ci chiudemmo dentro". Il processo proseguirà in ottobre con la discussione delle parti.

al.cod.