Dall’estate di due anni fa, spesso ubriaco al suo rientro a casa, maltrattava la moglie tra offese, insulti e minacce di morte, spesso accusandola di "sperperare denaro", fino ad arrivare a veri e propri atteggiamenti violenti con spinte, calci, pugni, schiaffi e a tirate di capelli, rompendo ogni oggetto che gli capitasse a tiro durante le discussioni, inseguendola anche sul luogo di lavoro, inviandole messaggi telefonici dai contenuti minaccioso. Di recente l’uomo aveva minacciato la moglie dicendo di "avere un ferro" in auto. Erano stati avvisati i carabinieri che, effettivamente, lo avevano trovato in possesso di una chiave inglese in acciaio di 40 centimetri di lunghezza. L’uomo, di 55 anni, residente nella Bassa, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e porto di armi od oggetti atti ad offendere. A fine giugno l’indagato è stato colpito dal provvedimento degli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, eseguito dai carabinieri di Correggio che avevano avviato le indagini. E ora l’autorità giudiziaria, dopo aver revocato gli arresti in considerazione del corretto comportamento dimostrato dall’uomo, ha disposto l’applicazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex prescrivendogli l’obbligo di mantenersi a una distanza di un chilometro, il divieto di comunicare con la vittima anche attraverso altre persone. Sono stati i carabinieri di Guastalla ad eseguire questo secondo provvedimento, che prevede comunque l’attivazione del braccialetto elettronico per un controllo in tempo reale.
Antonio Lecci