Minori, il Pm chiede 21 rinvii a giudizio

Angeli e Demoni. Unica richiesta di assoluzione per Nadia Campani perché “Il fatto non sussiste“. Alleggerita la posizione della Anghinolfi

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di Alessandra Codeluppi

Pur con qualche limatura, il pm Valentina Salvi conferma l’impianto accusatorio da lei stessa approntato sull’inchiesta ‘Angeli e demoni’, che ruota sui presunti affidi illeciti di bambini in Val d’Enza e i reati ipotizzati a carico di assistenti sociali e altri professionisti. Durante l’udienza preliminare davanti al gup Dario De Luca, ieri il pm Salvi ha chiesto per tutti gli imputati il rinvio a giudizio, tranne per uno. Dopo aver ripercorso alcuni aspetti salienti dell’inchiesta, ha concluso che debbano affrontare il dibattimento coloro che non hanno scelto riti alternativi. Tutti, a eccezione di Nadia Campani, 48enne responsabile dall’ufficio di piano dell’Unione Val d’Enza: per lei ha infatti domandato il proscioglimento totale. Per Campani erano state formulate due accuse. Abuso d’ufficio in concorso con altri, per la vicenda dell’affidamento diretto - senza bando di gara - agli psicologi del centro torinese ‘Hansel e Gretel’, della psicoterapia per i bambini nella struttura pubblica ‘La Cura’ di Bibbiano. E poi falso in atto pubblico, in concorso, per le somme versate per la psicoterapia ma che nel bilancio dell’Unione, tra il 2016 e il 2018, figuravano come contributi per gli affidi. Assistita dagli avvocati Andrea Mattioli e Claudio Natali, Campani ha chiesto di essere interrogata e si è già difesa in giudizio sostenendo che le decisioni furono prese dai vertici politici e amministrativi in un momento di difficoltà. Lasciando da parte lo psicologo Claudio Foti di Torino, e l’assistente sociale Beatrice Benati, che hanno chiesto il rito abbreviato, il pm ha domandato ieri che vadano a processo ventuno persone. Richieste a cui si sono associate ieri le parti civili. Ha domandato il non luogo a procedere per due accuse di falso ideologico riguardanti contatti con i servizi sociali di un comune in Calabria, per due fratellini: uno vede imputate Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali Val d’Enza e Sara Gibertini, assistente sociale; l’altro Anghinolfi e Marietta Veltri, in veste di ex coordinatrice dei servizi sociali. Richiesta di proscioglimento avanzata dal pm, per il solo assistente sociale Francesco Monopoli, da un’accusa di abuso d’ufficio in concorso con Anghinolfi, Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni, coppia affidataria di una bambina a cui la responsabile dei servizi avrebbe riconosciuto una retta doppia in virtù della loro amicizia e dell’attivismo, condiviso con Bassmaj, sui diritti Lgbt. Per tutto il resto, il pm chiede che vadano a dibattimento gli imputati principali Anghinolfi e Monopoli. Oltre al sindaco Andrea Carletti, accusato di reati amministrativi, così come l’ex sindaco di Montecchio Paolo Colli. "Metteremo in evidenza con ordine e pazienza l’infondatezza delle accuse a lui rivolte", commenta l’avvocato difensore di Carletti, Giovanni Tarquini. E poi le assistenti sociali Sara Gibertini, Annalisa Scalabrini; le educatrici Maria Vittoria Masdea e Katia Guidetti; le psicologhe Nadia Bolognini, Imelda Bonaretti, Sara Testa, Federica Alfieri; le neuropsichiatre Valentina Ucchino e Flaviana Murru. Poi le affidatarie di bambini Fadia Bassmaj e Daniela Bedogni, oltre a Cinzia Prudente. Infine Marietta Veltri, coordinatrice dei servizi in Val d’Enza; Barbara Canei, istruttore direttivo del servizio sociale, il dirigente Ausl Attilio Mattioli e la dipendente comunale di Reggio Daniela Scrittore.