Brescello, malore in palestra. Morta una 55enne

Roberta Terzi, impiegata e sportiva, forse colpita da aneurisma

Roberta Terzi, 55 anni, ha perso i sensi durante una seduta d’allenamento in palestra. Impiegata, era una piena di vita ed era appassionata di sport

Roberta Terzi, 55 anni, ha perso i sensi durante una seduta d’allenamento in palestra. Impiegata, era una piena di vita ed era appassionata di sport

Brescello (Reggio Emilia), 14 febbraio 2019 - Non ce l'ha fatta  Roberta Terzi, l’impiegata di 55 anni stroncata da una crisi cardiaca provocata molto probabilmente da un aneurisma cerebrale che l’aveva colpita lunedì mattina mentre era in una palestra a Cogozzo di Viadana, dove spesso si recava per tenersi in forma.

Mentre stava eseguendo alcuni esercizi di rilassamento, a fine seduta, ha improvvisamente perso i sensi. Le persone vicino a lei si sono accorte subito dell’emergenza. Il personale della palestra ha avviato le prime pratiche rianimatorie, poi proseguite dal personale sanitario inviato dal 118. Roberta, che abitava in via Allende a Brescello, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Poma di Mantova, dove l’altra sera è stato diagnosticato il decesso, seguito a un coma irreversibile

Roberta Terzi lavorava da tempo come impiegata in un’agenzia assicurativa a Parma. Era originaria di Sorbolo. Dopo le nozze con Lorenzo Saccani, titolare di una autofficina a Brescello, si era trasferita nel paese della Bassa.

«Era una donna piena di vita, una trascinatrice, dal carattere solare, molto attiva. Ci teneva a tenersi in forma, in salute. Sembra incredibile che questo dramma sia accaduto proprio a lei», confida un parente. Roberta Terzi amava il mare e coglieva ogni occasione per recarsi a Marina di Carrara e Forte di Marmi, luoghi da lei frequentati da tempo. Lascia il marito Lorenzo, i genitori Elvia e Adelmo, la sorella Paola e altri parenti. I funerali sono fissati per oggi partendo dall’ospedale di Mantova per arrivare alle 14,30 al cimitero di Sorbolo di Parma, dove è prevista una benedizione religiosa prima della tumulazione. Un addio semplice, proprio come lei stessa aveva confidato di volere.