Reggio Emilia, morte del piccolo Youness. "Archiviate tutto"

La procura, sulla base di una perizia tecnica, chiede di non procedere contro l’autista del furgone che lo travolse. La famiglia si oppone

Reggio Emilia, 30 novembre 2022 - Una richiesta di archiviazione fortemente contestata, tanto da arrivare a formalizzare un’opposizione alla stessa. A pochissimi giorni dal secondo anniversario della sua morte la tristissima vicenda del povero Youness Lakhdar, deceduto a 12 anni, investito da un furgone mentre si trovava sulla via Emilia, all’altezza di Cella, giunge a un importante snodo giudiziario.

Morte del piccolo Youness, l’autopsia - "Youness adesso è diventato il figlio di tutti"

Younes Lakhdar, 12 anni (nel riquadro) morto travolto da un furgone
Younes Lakhdar, 12 anni (nel riquadro) morto travolto da un furgone

All’inizio dell’estate infatti, la Procura della Repubblica che aveva aperto un fascicolo per arrivare a fare piena luce su quanto accaduto quel terribile 4 dicembre del 2020, ha formulato una richiesta di archiviazione risultando in una vera e propria doccia fredda per la famiglia del piccolo Youness, e in particolar modo del padre, il quale non accetta che resti alcuna ombra su quanto accaduto quel giorno. Da qui, attraverso il sostegno legale dell’avvocato Maurizio Colotto del foro di Reggio, la famiglia ha prontamente avanzato e depositato l’opposizione alla consulenza tecnica ricostruttiva incaricata dalla Procura, considerata "del tutto infondata da un punto di vista tecnico e anche dalle conclusioni tratte, rispetto agli esiti delle indagini svolte".

L’avvocato Colotto ha sostanziato l’opposizione con due relazioni tecniche redatte da consulenti tecnici di parte. La compagnia di assicurazione del furgone che investì a morte il piccolo, invece, ha già risarcito completamente la famiglia per quanto avvenuto poco meno di due anni fa.

La morte di Youness Lakhdar avvenne, come detto, in un plumbeo venerdì pomeriggio di inizio dicembre del 2020. Il piccolo non era rincasato dai suoi genitori che lo aspettavano a casa, probabilmente per un brutto voto. Una paura innocente, che lo ha portato, inspiegabilmente, a camminare per chilometri e ore, fino a trovarsi improvvisamente sulla via Emilia all’altezza di Cella. Lì è stato travolto da un Fiat Ducato, guidato da un uomo di 35 anni che andava verso la città. Inutili i soccorsi sul posto e la corsa disperata in ospedale. Il dodicenne era già di fatto spirato sull’ambulanza.

Una vicenda , quella di Youness Lakhdar che ha scosso fortemente le coscienze di tutti i reggiani, e, soprattutto, è diventato, purtroppo, il simbolo della pericolosità e dell’insicurezza connesse ad un tratto di strada, quello della via Emilia verso Parma, dove non si contano ormai gli incidenti, alcuni di questi, gravissimi, se non mortali, avvenuti anche in tempi recenti.

Il padre di Youness è stato spesso presente alle manifestazioni delle varie associazioni che hanno invocato più sicurezza sul quel tratto di strada e la costruzione della tanto agognata via Emilia bis. "Il grave problema di fondo, per lui, è quello di una strada estremamente pericolosa, dove spesso non si osservano le necessarie norme di prudenza, come avvenne quel giorno", come sostiene la difesa dei coniugi Lakhdar. L’opposizione alla richiesta di archiviazione verrà discussa a breve davanti al Gip del Tribunale di via Paterlini.

Ni.Bo

Al. Cod.