"Motorino in vendita" ma poi sparivano

Tre tecniche: ’affare’ senza consegna della merce, ricarica al contrario e Paypall per falsi amici

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Ma come avvenivano i furti e le truffe? Una parte della banda rubava negli appartamenti oppure raggirava le vittime per esempio nei pressi dei centri commerciali: "Ha la gomma bucata? Non si preoccupi la aiuto io". Oppure: "Scusi che che parte devo andare per raggiungere il centro storico?", e poi un complice portava via la borsa poggiata sul sedile. Più classicamente, in certi casi il predatore contestava la rottura dello specchietto inducendo il malcapitato a fornire il pin per risarcirlo. "Le vittime – ha spiegato Paci – erano individuate tra quelle più vulnerabili, soprattutto donne anziane".

Poi invece c’era il ‘reparto’ addetto alle truffe online vere e proprie, composto soprattutto da donne evidentemente ritenute più affidabili dalle vittime: prodotti in vendita come tosaerba, case vacanza, motorini a prezzi allettanti che una volta incassata la caparra su un conto Postepay non venivano consegnati. Inutili a quel punto le obiezioni: i fantasmi erano già scomparsi.

Oppure addirittura – utilizzando la tecnica della ’ricarica al contrario’ – i criminali dicevano di essere interessati a merce in vendita online, ma riuscivano a convincere la preda a effettuare operazioni agli sportelli automatici attraverso i quali, appropriandosi delle credenziali, invece di trasferire i soldi li prelevavano dal conto. E spesso di fronte alle proteste della vittima che si accorgeva dell’addebito i malviventi facevano ripetere le operazioni raddoppiando, a volte anche quintuplicando, il danno economico, fino a svuotare del tutto la carta con i soldi che finivano su schede ricaricabili di persone appartenenti alla gang.

La terza modalità riguarda invece la Paypall, sistema sicuro, ma a patto di non lasciarsi convincere a utilizzare la versione ‘familiari e amici’: in quel modo la trasmissione del denaro è gratuita, ma non è rimborsabile in caso di truffa.

g.a.