Multa per l'abbraccio a Reggio Emilia, il figlio torna dalla mamma

Il tribunale dei minori ha restituito, dopo 3 anni, il bimbo alla famiglia. L’avvocato Fangareggi: "Siamo felicissimi. Tanti messaggi di solidarietà"

L'avvocato modenese Elisa Fangareggi

L'avvocato modenese Elisa Fangareggi

Reggio Emilia, 27 giugno 2020 - Il clamore suscitato a livello nazionale dal caso della madre reggiana, multata per aver dato un bacio al figlio di nove anni, al centro di un affido controverso, ha anche sbloccato nel giro di pochi giorni la loro situazione di distacco. Il tribunale dei minori di Bologna ha infatti deciso di restituire il bambino, che era stato collocato presso una coppia affidataria, alla sua famiglia d’origine, affidandolo temporaneamente alla nonna. "Ora la madre potrà abbracciarlo e baciarlo, mangiare la pizza con lui e finalmente iniziare a ricostruire i tre anni di vita che ha perso insieme a suo figlio. È stata una lotta lunga ed estenuante, ma ce l’abbiamo fatta", esulta l’avvocato modenese Elisa Fangareggi, della Fondazione Times4life, che segue la madre da quando le hanno tolto il bambino, insieme all’avvocato Roberto Valenti.

Durante il secondo incontro protetto dopo il lockdown - periodo in cui madre e figlio erano rimasti in contatto solo attraverso le videochiamate -, la donna si è stretta al figlio, ma è intervenuta l’educatrice della cooperativa ‘Dimora d’Abramo’, segnalando che le norme impediscono il contatto ravvicinato. Ha poi chiamato i carabinieri, che hanno dato alla mamma una multa di 400 euro. Dalla cooperativa avevano spiegato che con la donna erano state concordate le regole. Mentre la madre aveva detto che il bambino le era corso incontro e lei lo aveva abbracciato, e che le norme da lei sottoscritte risalivano a parecchio tempo prima. Fangareggi segue da anni la vicenda della donna, sostenendo che "in passato si era rivolta ai servizi sociali solo perché, come ragazza madre, aveva bisogno di qualcuno che le tenesse il bambino mentre lavorava". Ora, in attesa di un pronunciamento definitivo del tribunale, il bambino è rientrato temporaneamente in famiglia.

"La madre ha ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà, importanti perché non l’hanno fatta sentire sola contro il sistema". "Ogni giorno ho ricevuto 30-40 richieste di aiuto – afferma Fangareggi –. Speriamo di poter denunciare ogni ingiustizia, soprattutto su minori e madri, che devono essere più tutelati".