Musica, cinema e danza sulle orme di Maguy Marin

Presentato il programma del Reggio Parma Festival. Otto mesi di spettacoli dedicati alla coreografa.

Musica, cinema  e danza sulle orme  di Maguy Marin

Musica, cinema e danza sulle orme di Maguy Marin

di Stella Bonfrisco

Maguy Marin e "La passione dei possibili" al Reggio Parma Festival 2023 – Danza. È dedicato a Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, il progetto "La passione dei possibili": ideato dal Reggio Parma Festival, in programma da maggio a dicembre 2023 al Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto e Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, al Teatro Regio e Teatro Due di Parma . Un palinsesto di spettacoli e iniziative, patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, per far conoscere al pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale, capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo e le sue contraddizioni.

Figlia di immigrati spagnoli in fuga dalla dittatura franchista, attiva dal 1976, Maguy Marin è un’artista che ha definito una propria cifra stilistica originale, con una teatralità spiccata. Il progetto nasce dunque dalla volontà del Reggio Parma Festival di realizzare nel 2023 un percorso che parte dalla danza e spazia alla musica, al cinema, al teatro. Un viaggio ricco di emozioni che prende il via il 31 maggio con la rappresentazione di May B al Teatro Regio di Parma, il capolavoro senza tempo di Maguy Marin, con oltre 750 rappresentazioni in cinque continenti. Anticipa lo spettacolo la proiezione del documentario Maguy Marin - L’urgence d’agir (30 maggio alle 18, alla Sala degli Specchi del Teatro Municipale Valli) del regista David Mambouch, dedicato alla storia della pièce "May B" e all’esperienza vissuta dai protagonisti che l’hanno interpretata. Segue un incontro con la coreografa. Il debutto italiano della nuova creazione di Maguy Marin, il cui titolo sarà svelato a breve, è in calendario invece il 18 e 19 novembre al Teatro Cavallerizza, nell’ambito del Festival Aperto. In questo spettacolo la coreografa si interroga su temi attuali, con lo sguardo ironico e potente che la contraddistingue: i nostri corpi sono diventati oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati.

"Questo progetto – spiega Paolo Cantù, direttore della Fondazione - è, al tempo stesso, il ritratto e l’omaggio ad una straordinaria artista, capofila della nouvelle danse francese e coreografa ‘radicale e visionaria’, che da sempre si interroga sul senso politico del proprio agire e del proprio stare nel mondo. Un percorso articolato, che si snoderà attraverso la messa in scena di capolavori indimenticabili, nuove coreografie, film-documentari, incontri, tavole rotonde e intensi workshop, reso possibile dal Reggio Parma Festival.

Come abbiamo sperimentato nel 2022 con un artista multimediale come Yuval Avital, si tratta di un progetto osmotico, in cui tutti gli attori coinvolti sperimentano lo stare in rete sinergico e la collaborazione tra istituzioni e città diverse. Per mettersi in gioco, per farsi leggere dalla contemporaneità".