Nasce la confederazione di comitati: "Ora basta con le antenne selvagge"

Sei gruppi di cittadini confluiscono in un soggetto unico: "Vogliamo avere più forza in questa battaglia"

Nasce la confederazione di comitati: "Ora basta con le antenne selvagge"

Nasce la confederazione di comitati: "Ora basta con le antenne selvagge"

L’unione fa la forza. Soprattutto fa ‘massa critica’. Lo hanno compreso i comitati cittadini, sono sei al momento, nati per contrapporsi ad ‘antenna selvaggia’ – il proliferare di antenne e ripetitori installati dalle multinazionali della telefonia mobile, previa autorizzazione ultima dell’Amministrazione Comunale – e che si sono uniti in un soggetto unico.

A dare vita a questa ‘confederazione’ di comitati sono i rappresentati di quelli di via Fabio Filzi, di via Terrachini, di Via Assalini, via Plauto, Via Gozzano, e San Prospero Strinati. L’obiettivo? "Quello di far fronte comune per evitare la collocazione indiscriminata" di quei ripetitori. Soprattutto, da quanto emerge dalla nota diramata dal nuovo soggetto con cui, è evidente, si dovranno ‘misurare’ anche i futuri candidati sindaci, ciò a cui si punta è un cambiamento del processo metodologico con cui vengono assunte un certo tipo di decisioni: "Sempre più di frequente accade che, all’improvviso, la gente si trovi antenne vicino a casa senza che il Comune abbia intrapreso con la cittadinanza coinvolta il minino processo partecipativo – spiegano i comitati –. Reggio è già ampiamente coperta ma i gestori, con le loro nuove antenne, vogliono solo aumentare i loro profitti. Chi ci rimette, invece, in salute e in soldoni, perché è innegabile che le abitazioni dei dintorni si svalutino, sono tutti gli altri". "È inammissibile che un’amministrazione imponga dei diktat su tematiche così importanti, senza coinvolgere la cittadinanza – incalza Massimo Cocconcelli del comitato di via Filzi – Siamo cittadini, non sudditi". Secondo Michele Lagano (San Prospero Strinati): "Colpisce il divario generazionale, tra la classe politica di ieri e gli amministratori di oggi. Renzo Bonazzi, Cesare Campioli e Ugo Benassi, dotati di un forte senso della comunità, furono protagonisti di un’epoca storica che ha saputo coniugare la politica, la conoscenza e la responsabilità, in modo esemplare – spiega -. Gli amministratori odierni, al contrario, hanno amministrato con spirito impiegatizio e burocratico, rigettando completamente l’assunzione di ogni principio di responsabilità. Forti con i deboli, deboli con i forti".

Infine, Anna Paola Ferrari di Via Gozzano: "Il Comitato ha imparato dalla vicenda della antenna, "ereditata" da altra postazione, che per l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B – chiosa –. Scelte politiche infelici che penalizzano alcuni di loro e danneggiano irrimediabilmente una parte della città ad elevato valore paesaggistico. Una cecità che non permette di raccogliere gli inviti a collaborare per trovare soluzioni condivise e alternative che pure sono state proposte".

Ni. bo.