Nasconde la droga dentro la mascherina

Arrestato un quarantaseienne che era già stato preso giovedì scorso. Aveva creato una tasca interna al dispositivo di protezione individuale

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La nuova frontiera dello spaccio ai tempi del Covid? La droga nascosta all’interno delle mascherine.

È la curiosa scoperta fatta dai carabinieri, che hanno arrestato nuovamente il 46enne Ciro Cirillo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nuovamente, per l’appunto. Perché l’uomo, originario di Napoli, era già finito in manette nemmeno una settimana fa – esattamente giovedì scorso – sempre con la medesima accusa, visto i 6 grammi di cocaina in suo possesso. In quel caso il giudice Simone Medioli Devoto aveva disposto l’obbligo di firma.

Rientrato a casa, Cirillo, secondo le indagini dei carabinieri, questa volta si è ingegnato; nello specifico nascondendo in un interstizio della mascherina chirurgica altri 8 grammi di cocaina, accuratamente suddivisi in dosi. La scoperta dei militari è stata fatta lunedì pomeriggio nel quartiere Foscato, durante un normale servizio di pattugliamento. Agli uomini dell’Arma infatti non è sfuggita una Volkswagen Passat guidata dal 46enne; la stessa che avevano inseguito giovedì scorso, quando dopo diverse segnalazioni di alcuni assuntori i carabinieri avevano pedinato Cirillo da via Gorizia fino a via Teggi, fermando e perquisendo l’uomo, e trovando poi i 6 grammi di cocaina che avevano portato al primo arresto.

Cirillo, dal resoconto dei militari, alla vista della pattuglia ha subito provato ad allontanarsi: tutto inutile però, perché i carabinieri lo hanno poi raggiunto in via Grimaldi, procedendo a una nuova perquisizione. Il risultato, come detto, è legato al ritrovamento di 9 dosi di cocaina pronte allo spaccio per un totale di 8 grammi. Ma i militari hanno dovuto cercare con cura, perché l’uomo aveva nascosto lo stupefacente proprio in una intercapedine creata ad hoc all’interno della classica mascherina chirurgica, obbligatoria all’aperto come da decreti governativi.

Scoperto il trucco, i carabinieri hanno proseguito il controllo tornando a casa di Cirillo: qui sono stati trovati numerosi ritagli circolari in cellophane, con cui si ritiene venissero confezionate le dosi di stupefacente.

Così i militari hanno proceduto al secondo arresto in nemmeno una settimana, e ora il 46enne si ritrova nuovamente a disposizione della Procura.

Nel primo episodio, il pm Piera Giannusa aveva chiesto l’obbligo di dimora con pernottamento notturno, mentre il difensore Federico De Belvis una misura più mite. Alla fine il giudice aveva disposto l’obbligo di firma, e la restituzione di 800 euro ritrovati dai carabinieri in casa di Cirillo: erano stati sequestrati in quanti ritenuti provenienti dall’attività di spaccio, dato che l’uomo risulta formalmente disoccupato.

s.c.