Cronaca'Ndrangheta, sequestrati beni per 10 milioni di euro ad Antonio Muto

'Ndrangheta, sequestrati beni per 10 milioni di euro ad Antonio Muto

Condannato per Aemilia e già detenuto, l'esponente della cosca è originario di Cutro e domiciliato a Reggio Emilia

'Ndrangheta, maxi sequestro di beni. Dia in una foto d'archivio Dire

'Ndrangheta, maxi sequestro di beni. Dia in una foto d'archivio Dire

Reggio Emilia, 15 ottobre 2019 - La Direzione investigativa antimafia di Bologna ha sequestrato beni per 10 milioni di euro ad Antonio Muto, esponente della 'ndrangheta emiliana. In esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Bologna, su proposta del direttore della Dia, il generale Giuseppe Governale, gli uomini della Dia di Bologna ha sequestrato beni mobili ed immobili, per un valore di 10 milioni di euro, ad Antonio Muto, 64enne attualmente detenuto, originario di Cutro, ma domiciliato a Reggio Emilia.

Sotto sequestro 73 immobili, tra fabbricati e terreni in Emilia Romagna e in Calabria, una società immobiliare e 13 auto, oltre a numerosi rapporti bancari.

Antonio Muto, dal 1977 si è trasferito in provincia di Reggio Emilia, dove ha svolto attività nel settore edile ed immobiliare. E' stato arrestato nel 2015 e condannato, con rito abbreviato, nel 2018 dal Tribunale di Reggio Emilia a 12 anni di reclusione, coinvolto nell'ambito nell'operazione "Aemilia", insieme ad altre 202 persone, per "associazione mafiosa", in quanto appartenente alla 'ndrangheta operante nel territorio di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, storicamente legata alla cosca di Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri. Il suo ruolo - spiega la Dia - era quello di raccordo con pezzi della politica locale, sia per il rafforzamento e l'espansione economica della cosca, sia per l'influenza che la parte politica avrebbe potuto esercitare, per contrastare le iniziative antimafia delle istituzioni.