Neanche un Comune sopra l’80% d’affluenza

Crollano i dati anche nel nostro territorio rispetto alle politiche del 2018. Aimi (cdx) al Senato in largo vantaggio sulla Rando (csx)

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Nemmeno un Comune sopra l’80% per il voto alla Camera. Nel 2018 furono una ventina. Basta questo per dare la misura di quanto, in questa sgangherata e rapidissima campagna elettorale, si siano persi elettori per strada. Alla chiusura del giornale i pochissimi scrutini disponibili parlavano anche qui di un exploit del centrodestra. Al Senato uninominale ad esempio Enrico Aimi era abbondantemente avanti rispetto a Vincenza Rando, schierata dal centrosinistra.

I più mattinieri erano stati gli elettori della montagna: alle 12 Villa Minozzo precedeva d’un soffio Castelnovo Monti (26,19% contro il 26,05%) nella classifica delle percentuali d’affluenza ai seggi. Maglia nera Brescello, col 18,89%. Un dato che ha spinto gli esperti a ipotizzare uno spostamento del voto a destra, in base alla storica equivalenza che vuole la montagna bianca (a volte verde Lega) e la pianura rossa (a volte giallo pentastellato). Ma è difficile trovare un indizio nei dati riferiti alla partecipazione: alle 19 il quadro era già cambiato. In testa Albinea (dove storicamente si registra una partecipazione altissima) col 64,44%, poi Quattro Castella (63,94%) e Correggio (63,91%). Vuoi vedere che la candidatura dell’ex sindaco Malavasi trascina il voto dei correggesi? In fondo alla classifica delle 19, Poviglio (54,86%) e Bagnolo, ultima col 54,53. Insomma, un dato mutevole. Diciamo che le lunghe code davanti ai seggi hanno tratto in inganno: le file erano determinate non tanto dall’aumentata partecipazione, quanto dal rallentamento delle operazioni di voto causate dalla presenza del ’tagliandino’ anti-frode presente sulla scheda, la cui rimozione ha inceppato un po’ il meccanismo. Una curiosità: nella gara delle prime sezioni d’Italia a comunicare i risultati degli scrutini spicca Castelnovo Monti, probabilmente il più veloce dello Stivale.