
Reggio Emilia, 17 settembre 2023 – Cibo e passione: il binomio alla base della piccola impresa che Chiara Giorgini aveva creato giorno dopo giorno, costruendo in 10 anni nel cuore della Rosta Nuova un negozio che era un’oasi per le eccellenze gastronomiche reggiane. Ma, schiacciata da grande distribuzione, internet, prezzi alle stelle e burocrazia "Grastellina" chiude.
Lo annuncia con amarezza la titolare, nota a tanti per la bontà dei piatti tradizionali preparati secondo le ricette della nonna, con ingredienti eccellenti a km0.
Pasta fresca buonissima e amore non sono bastati; non sono bastate nemmeno le consegne a domicilio, i laboratori didattici, l’aiuto del padre, l’enorme disponibilità sua e della dipendente-cugina Francy, un negozio in via Wybicki curato come una bomboniera da zia Gabri, che realizzava addobbi e gadget ad uncinetto.
«Ci ho provato, provato tanto e riprovato - scrive un’arrabbiata Chiara in un post Fb ai suoi clienti - Le spese per sostenere una piccola attività sono sproporzionate, si lavora 12 ore al giorno (molte di più nei mesi freddi) per pagare: agenzia entrate, utenze, affitto, costi per dipendente, materie prime arrivate a prezzi folli… Sono mesi che non prendo lo stipendio per poter proseguire l’attività nella vana speranza di ... cosa?".
Poi aggiunge: "Forse non sono riuscita a gestire bene: produzione, vendita, acquisti, contabilità, pubblicità, statistiche di vendita articoli, selezione fornitori, cercare nuovi ristoranti, gestire rivendite con i miei prodotti, ma purtroppo ho 2 mani e 1 testa".
La grande distribuzione "ci sta uccidendo, fare la spesa in questi posti è comodo, c’è tutto... ma solo a livello di materiale. La parte umana del piccolo negoziante che ti consiglia, ti suggerisce, ti chiede come stai, o con cui fai semplicemente due chiacchiere non c’è".
Sopravvissuta agli anni del Covid, Chiara si è arresa al caro prezzi ma non all’andazzo generale: "Abbiamo bisogno di rallentare i ritmi e di apprezzare quello che ci sta attorno. Comperare cappelletti su internet… perché? Cosa cambiava con una telefonata a Grastellina e fartelo consegnare da noi? Cambiava che ti arrivavano con un nostro ringraziamento, spesso un omaggino realizzato a mano, un nostro sorriso, e soprattutto sapevi come venivano fatti".
Francesca Chilloni