Nel segno di Shakespeare con Venere e Adone

Il regista reggiano Daniele Salvo propone al Roncolo Festival il suo spettacolo. Un progetto che entusiasmò Proietti e debuttò al Globe Theatre di Roma

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di Stella Bonfrisco

Si presenta con tutte le carte in regola il Roncolo Teatro Festival alla sua edizione zero, con un cartellone di altissima qualità e richiamo. Organizzato dal Teatro del Cigno, è ospitato nella Tenuta Venturini e Baldini di Roncolo (che partecipa al progetto), immerso nel verde e nelle atmosfere uniche delle colline matildiche. Stasera, secondo dei quattro appuntamenti in programma, va in scena ’Venere e Adone’ di William Shakespeare, regia di Daniele Salvo - anche interprete nei panni del Bardo - con Melania Giglio e Riccardo Parravicini. Uno spettacolo presentato dal Gigi Proietti Globe Theatre di Roma. Salvo, attore e regista reggiano, si è occupato inoltre della traduzione e dell’adattamento del poema.

Daniele Salvo, una scelta raffinata e originale quella di portare in scena questo testo... "Questo spettacolo è nato durante la fase più cupa della pandemia. Shakespeare scrisse questo poema durante la peste, quando per tre anni chiusero i teatri di Londra per contenere il contagio. In questo lavoro mise l’accento sull’essenza della vita, sulla sua visione dell’amore ed è possibile vederne in nuce capolavori come Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate. Ho trovato un’assonanza tra la sua e la nostra epoca, che mi ha fatto decidere di presentare quest’opera al pubblico. Per lo spettacolo poi Patrizio Maria D’Artista ha composto musiche originali, interpretate dal vivo dalla magnifica e potente voce di Melania Giglio".

Questo lavoro ha visto la luce quando Gigi Proietti era ancora in vita?

"Sì. Approvò questa mia scelta con entusiasmo e debuttò proprio al Globe nella stagione 20-21, con il pubblico contingentato. Gigi riuscì a vederlo".

Al Globe presenterà presto un altro testo di Shakespeare.

"Macbeth, un lavoro già presentato cinque anni fa e che sarà di nuovo al Globe dal 2 al 25 settembre. Uno spettacolo potente, che vede in scena 26 attori e che ho realizzato senza nessun tipo di intrusione, intromissione nella scrittura di Shakespeare. Così come Proietti, anch’io ritengo che il regista debba mettersi umilmente al servizio della drammaturgia, lontano da illusioni di rinnovamento e sperimentazione che spesso possono interferire sul testo".

Per la prima volta si è cimentato nella regia cinematografica. Ci racconta?

"Si è appena concluso il montaggio del film che ho da poco terminato di girare. E sono in attesa di sapere quando uscirà in sala. S’intitola "Gli altri" e la sceneggiatura è tratta dall’omonimo libro di Michele Prisco. Ambientato in Puglia, ha tra i protagonisti Beppe Servillo e Gioia Spaziani. Ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti di grande esperienza e capacità. Lo considero un inizio, un’esperienza da ripetere, che mi ha permesso di mettermi alla prova con codici diversi".