MATTEO BARCA
Cronaca

Nelle librerie c’è ‘Un’altra storia’, l’autobiografia ‘di lotta’ di Landini

"C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la centralità del rapporto con le...

"C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la centralità del rapporto con le...

"C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la centralità del rapporto con le...

"C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la centralità del rapporto con le persone". Oppure, "la democrazia è a rischio nel nostro Paese se non si combattono la disoccupazione e la precarietà se non si riconosce pieno valore alle persone che lavorano. Quando si è poveri anche lavorando vuol dire che è il momento della giustizia sociale". Sono questi due estratti del libro uscito ieri, a poche settimane dai referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, dal titolo ‘Un’altra storia’ (Piemme). Ovvero l’autobiografia di Maurizio Landini.

Al centro, la vita con la famiglia e gli amici a San Polo d’Enza, l’amore per la moglie, la passione per il calcio, gli studi abbandonati a malincuore, il lavoro come metalmeccanico, le prime esperienze sindacali a Reggio Emilia e Bologna, la scoperta di un impegno che lo porterà prima a dirigere la Fiom e poi a diventare segretario generale della Cgil. Svolte professionali ed esistenziali che si intrecciano alla storia degli ultimi quarant’anni del Paese. Attenzione particolare è riservata alle ferite sociali che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate. "Uno dei motivi che mi hanno spinto a raccontare la mia esperienza, è che vedo tra le giovani generazioni una straordinaria domanda di libertà – spiega Landini –. Che non può essere delegata ad altri o rinviata, ma che si costruisce giorno per giorno, a partire dalla lotta per cambiare le condizioni di lavoro e superare la precarietà".