"Nessuno ha soccorso mio figlio Chi è passato di lì si vergogni"

La denuncia della madre del ragazzo travolto: "È rimasto insanguinato a terra tra l’indifferenza di tutti, sono disgustata"

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di Daniele Petrone

"Chi è passato di lì senza fermarsi, si vergogni! La città ha fatto finta di non vedere un ragazzino a terra, ricoperto di sangue, in piena circonvallazione. Nessuno lo ha soccorso. È stato lasciato lì, come un cane, sotto la pioggia...". Il durissimo j’accuse arriva dalla bocca della madre del 13enne investito. È arrabbiata quasi più con chi non ha aiutato il figlio ferito che con il ‘pirata’ (quest’ultimo in realtà si è pure fermato un secondo, ma "verificato velocemente l’accaduto, ha bestemmiato per poi rientrare in macchina e scappare", dice la mamma riportando il racconto del ragazzino). "Non avrei mai pensato di trovare a Reggio questa disumanità", chiosa la donna (della quale omettiamo l’identità per tutelare la privacy del minorenne) che si definisce "sconcertata e schifata", nel raccontare quanto accaduto.

"Nessuno si è neppure avvicinato a vedere come stava e nessuno ha chiamato l’ambulanza – tuona – Mio figlio dopo essere rimasto sdraiato a terra, ha trovato la forza di alzarsi e spostarsi sul marciapiede. Mi ha chiamato al telefono: era confuso e sotto choc, non sapeva neppure dirmi dove si trovasse in quel momento. L’ho tranquillizzato e gli ho detto di mandarmi la posizione gps su whatsapp. Io e mio marito siamo corsì lì. Attorno a lui non c’era nessuno... Lui era completamente fradicio, col naso rotto, la bocca piena di sangue e i denti rotti. Siamo stati noi a chiamare il 118 e le forze dell’ordine".

L’aspetto più importante è che il giovane non sia in pericolo di vita, ma la madre ci tiene a raccontare questa storia. "Ritengo inimmaginabile e palesemente vergognoso l’atteggiamento di totale indifferenza, di mancata assistenza di un ragazzino ferito da parte dei cittadini. Saranno passate centinaia di auto, pedoni, mezzi pubblici. Nessuno si è fermato. Spero che leggendo questo articolo si riconoscano e che provino disgusto verso se stessi".

Infine, ci tiene a ringraziare la polizia municipale: "Avevo paura che il ‘pirata’ non sarebbe stato mai identificato perché nessun testimone si è fatto avanti. Invece ci hanno messo poche ore. Sono stati gentilissimi e professionali, così come i medici all’ospedale. Questa è la Reggio che conosco".