Nexion, scattano gli scioperi

Dopo otto mesi di confronto non è stato raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto alla ex Corghi

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Dopo otto mesi di confronto tra azienda e sindacati, non è ancora stato raggiunto il rinnovo del contratto aziendale alla Nexion di Correggio (ex Corghi), specializzata nel settore automotive, attrezzature per gommisti e autofficine. I lavoratori, con referendum, hanno dato ai sindacati il via libera per la mobilitazione dei tre stabilimenti di Correggio, che occupano oltre 500 addetti. Una mobilitazione che per ora consiste in un pacchetto di 60 ore di sciopero a partire da ieri.

"Raggiungere un rinnovo dignitoso del contratto per non essere schiacciati dalla pesante onda degli aumenti del costo della vita è una priorità – spiegano Fim Cisl e Fiom Cgil – e in questa fase delicata i lavoratori chiedono che anche l’azienda faccia la propria parte rinnovando il contratto a partire dall’aspetto economico, ma garantendo anche risposte su importanti capitoli normativi come la limitazione del precariato, aggiornamento dell’indennità, miglioramento dei tempi di vita e lavoro".

Nel contratto si parla anche di una regolamentazione condivisa dello smart working, di prevenzione sul tema salute, sicurezza e salubrità dell’ambiente di lavoro, di superamento della carenza per le malattie. "Grazie ai lavoratori – aggiungono i sindacati – l’azienda ha ottenuto nel 2021 un risultato record sul mercato mondiale. Anche per questo riteniamo che esistano le condizioni economiche per riconoscere ai lavoratori il rinnovo del contratto. Dispiace, infine, constatare che per ottenerlo serva una mobilitazione".

Antonio Lecci