GIULIA
Cronaca

Nidi, troppe domande e liste infinite: "È l’effetto degli sconti regionali"

Attualmente sono 245 le famiglie che sperano in una chiamata. Alle materne situazione più stabile. Il presidente dell’Istituzione: "Difficile per le scuole accogliere i bimbi dai 3 ai 12 mesi d’età. Costano di più".

Nidi, troppe domande e liste infinite: "È l’effetto degli sconti regionali"

Beneventi

Nando Rinaldi,

direttore dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia del Comune di Reggio, al momento quanti posti risultano nelle liste d’attesa per la fascia 0-6 anni?

"Dopo l’ultima assegnazione, quindi dal primo di ottobre, il dato complessivo di nidi e scuole d’infanzia è 298 posti in lista d’attesa".

E la situazione è uguale, per nidi e scuole d’infanzia?

"No, per i nidi è più complessa. Sempre dopo l’ultima assegnazione, sono 245 i posti in lista d’attesa. Alla prima, cioè quella del 20 luglio, ne contavamo 327. Nel frattempo quindi sono stati assegnati altri 82 posti, ma la domanda resta comunque molto alta".

Nelle scuole d’infanzia?

"Dal primo di ottobre risultano 53 posti, l’anno scorso erano 59. In questo caso possiamo parlare di una lista d’attesa, come dire, fisiologica. Perché per quanto il sistema pubblico integrato possa offrire un 100% di disponibilità di posti, domanda e offerta quasi mai si incrociano perfettamente".

Le richieste di iscrizione al nido sono aumentate quest’anno, o è una tendenza che dura da più tempo?

"Quest’anno un aumento c’è stato: rispetto al 2022, quando le domande ammesse erano state in tutto 860, oggi siamo a 947. Il vero ’scatto’, però, è avvenuto durante l’annata 201920".

Di quanto erano salite?

"Avevamo registrato una crescita di 250 domande circa, rispetto all’anno precedente".

A cosa è stato dovuto?

"Un ruolo importante lo ha avuto la scontistica applicata in quell’anno dalla Regione sulle rette d’iscrizione. Per le tre fasce Isee alta, media e bassa, venivano applicate delle riduzioni rispettivamente del 20, 30 e 50%. Va da sé che una maggiore accessibilità economica ha ampliato molto la platea di persone disposte ad iscrivere i propri figli al nido".

Le stesse scontistiche vengono applicate anche ora?

"Sì, dal 201920 in poi sono rimaste le stesse".

Adesso la retta per le fasce Isee più alte quanto costa?

"A oggi la retta massima, per il tempo pieno nelle scuole a gestione sia diretta che indiretta, è 432 euro. La minima, per Isee fino a 4mila euro, è 32 euro".

Apriamo un attimo il campo anche agli altri Comuni: in molti nidi non si accettano iscritti sotto i 12 mesi d’età. Perché?

"Partirei con una precisazione: se non sei un servizio pubblico, non sono le Amministrazioni comunali a decidere a partire da che età accettare gli iscritti. È la scuola d’infanzia che, rifacendosi ai criteri stabiliti a livello regionale, chiede un’autorizzazione al Comune".

Cos’è allora che rende difficile offrire il servizio anche per bambini dai 3 ai 12 mesi?

"In generale, è una fascia d’età che comporta costi maggiori. A partire dal fatto che il rapporto numerico tra insegnante e bambini, sempre stabilito dalla Regione, deve essere 1 a 5, e non 1 a 7 come succede dai 12 mesi in su. Poi si aggiunge il fatto che i bimbi di quell’età seguono una dieta diversa e, strutturalmente, i nidi hanno bisogni specifici, per esempio per i bagni o per i lettini".

Nel comune di Reggio invece?

"Nei nidi comunali a gestione diretta e indiretta il servizio dai 3 mesi d’età in su c’è. Quest’anno abbiamo anche aggiunto due sezioni, quindi 20 posti in tutto, per i lattanti piccoli. Non che siano molti, ma aiutano".

Resta però il fatto che la lista d’attesa è lunga.

"Ed è anche riservata a chi vive nel Comune di Reggio, perciò chi risulta residente in altri comuni ottiene un punteggio più basso. Trattandosi di un servizio comunale, è così".

Ultima spiaggia, nidi privati?

"A Reggio ce ne sono due, entrambi autorizzati dal Comune: il Laura Terrachini con 21 posti a partire dai 12 mesi d’età, e il Totem con 38 posti dai 9 mesi in su e 7 posti dai 12 mesi. Per chiudere, ci sono i nidi Fism (Federazione Italiana Scuole Materne, ndr) con altri 359 posti, ma anche lì si va dai 12 mesi in su".

Quale soluzione si può trovare per smaltire il più possibile la lista?

"Siamo in attesa di un intervento straordinario da parte della Regione, per poter ampliare il servizio e aumentare le sezioni disponibili. È stato confermato anche per quest’anno: nel 202223 eravamo riusciti ad aumentare l’offerta di 41 posti, ora potremmo anche salire oltre questa quota. Ma prima di fare una stima, serve l’ufficialità".