Niente sconti per Ikram Ijaz: resta in carcere

Il tribunale del Riesame di Bologna ha respinto l’istanza avanzata dai legali del cugino. Le motivazioni arriveranno tra 45 giorni

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Resta in carcere Ikram Ijaz, il cugino di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa da oltre due mesi da Novellara e che la magistratura pensa sia stata assassinata dalla famiglia.

Il tribunale del Riesame di Bologna ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati difensori del giovane. La decisione è stata depositata ieri mattina, dopo l’udienza a Bologna del giorno prima, in cui avevano espresso le loro tesi gli avvocati difensori e il pm Laura Galli. Le motivazioni della decisione del Tribunale del Riesame sono attese entro 45 giorni.

Dunque, il giovane pakistano resta in carcere a Reggio, dopo l’estradizione avvenuta nello scorse settimane dalla Francia, dove era stato fermato dagli agenti della Gendarmeria mentre era diretto verso la Spagna, a bordo di un pullman.

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Gli avvocati che lo assistono, Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, avevano contestato la gravità indiziaria che, secondo la difesa, ora non sussiste. "Non ci resta che attendere le motivazioni del Riesame – dicono gli avvocati difensori – per poi valutare come meglio agire. Restiamo convinti che la gravità indiziaria non giustifichi la detenzione in carcere del nostro assistito. Siamo ancora convinti della bontà delle motivazioni da noi presentate. Ma, a quanto pare, al Riesame l’hanno pensata in modo diverso. Non resta che attendere le motivazioni per capire il motivo che ha convinto a proseguire con la custodia cautelare in carcere". Il giovane pakistano, unico in carcere tra gli indagati, nega ogni coinvolgimento, si dice estraneo alla scomparsa di Saman e dice di non essere in grado di fornire indicazioni su dove possa trovarsi. Ijaz è accusato in concorso con gli altri indagati di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

a.le.