No vax Reggio Emilia, sospesi altri 54 sanitari. Ma mancano i sostituti

Nuovo provvedimento da parte dell’Ausl nei confronti di medici, infermieri e altri professionisti che non si sono voluti immunizzare

Una delle tante manifestazioni contro l’obbligo dei vaccinale e il green pass

Una delle tante manifestazioni contro l’obbligo dei vaccinale e il green pass

Reggio Emilia, 21 agosto 2021 - Dopo i 18 sanitari sospesi già ad inizio agosto, con unl primo provvedimento fatto dall’Ausl, ora lo stesso provvedimento di sospensione verrà comunicato ad altri 54 professionisti della sanità reggiana. Nel giro di poche ore questa decisione verrà notificata a medici, infermieri e personale sanitario di varie tipologie professionali. Si tratta di persone che, per vari motivi, hanno rifiutato di sottoporsi, benchè obbligati dalla norma, alla vaccinazione anti Covid 19 e non sono in possesso dei requisiti necessari per non ottemperarvi.

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Di questi circa una ventina sono dipendenti Ausl. Risultano quindi, a questo punto, più di una settantina gli operatori del settore che non si sono voluti vaccinare per i quali l’iter di accertamento si è compiuto ed è scattata la citata sospensione. Un dato che, per alcuni servizi offerti dai nostri ospedali e dalle strutture convenzionate con l’Ausl, potrebbe arrivare a creare disagi nella normale fruizione dei medesimi. Ad ipotizzare questo possibile scenario la direttrice generale Cristina Marchesi, a margine della consueta conferenza stampa settimanale sull’andamento della pandemia nel nostro territorio: "Non è facile né immediato trovare sostituti per il personale colpito da provvedimenti di sospensione (anche coloro i quali presentano ricorso non possono infatti recarsi a lavorare fino a che il medesimo non è stato discusso, ndr) e quindi alcuni servizi alla cittadinanza potrebbero essere ridotti. Ovviamente – ha aggiunto la manager Ausl – noi ci stiamo attivando per reperire dei sostituti, e nel frattempo chiederemo a chi è al lavoro di effettuare maggiori turni".

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Un quadro certamente non roseo, ma meno fosco di quello che poteva potenzialmente presentarsi: "Tre dipendenti su sei della nostra Ausl che erano stati sospesi hanno poi deciso di vaccinarsi – precisa la Marchesi – e circa una trentina di operatori, su oltre 100, a cui era stato inviato il secondo invito alla vaccinazione, nel frattempo l’hanno fatta". Così facendo questi ultimi hanno così evitato di essere sospesi dall’attività lavorativa.

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g.g.