NOI REGGIANI

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Proprio ieri il nostro giornale nazionale ha pubblicato una approfondita inchiesta con tutti i numeri della scuola a pochi giorni dall’inizio. E il quadro che ne esce è drammatico, ancora una volta segnato dall’incertezza. Forniamo qualche numero: mancano ancora 150mila professori per coprire tutti i posti vacanti. I concorsi non bastano per coprire l’esigenza e la mancata riconferma dei posti assegnati durante l’emergenza Covid ha creato grossi malumori nei sindacati e ha illuso tantissimi giovani insegnanti che si stavano avvicinando alla professione. C’è chi, a questo punto, chiede un cambio di passo e di affidare direttamente nelle mani dei presidi le assunzioni. Io, personalmente, non sono d’accordo. Perché questo significherebbe virare ancora di più verso quell’idea della ’scuola-azienda’ che per tanta parte ha la responsabilità del declino della nostra istruzione. Considerare i presidi dei manager e non degli educatori è sbagliatissimo. Andrebbe invece assegnato al capitolo scuola una fetta del bilancio statale che sia in grado di coprire tutte le esigenze del territorio. Altro che bonus-monopattino e affini, date i soldi alla scuola pubblica.