NOI REGGIANI

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Un disagio comprensibile. Sarà l’inverno, sarà la crisi energetica, la guerra a un giorno di viaggio da casa, la minaccia dei virus, o le solite ipocrisie, le promesse tradite, le emergenze perenni, l’inevitabile disincanto. Insomma, come ha certificato una recente indagine – di quelle che si concludono con un esito che appariva assolutamente scontato già in partenza – viviamo una stagione di rassegnazione e nostalgia, quasi come se fossimo un po’ tutti pervasi dalla consapevolezza che il meglio è alle spalle.

Però – senza scomodare i londinesi, che riempivano i teatri anche sotto i bombardamenti della Luftwaffe – non bisogna cedere allo scoramento. Bisogna pensare al Natale dei figli e dei nipoti, guardare alle luminarie attraverso gli occhi dei bambini, ancora pieni di stupore, di meraviglia, di curiosità.

Non c’è bisogno di una Versailles. La città, per motivi di risparmio, ha rinunciato alla pista di pattinaggio, che la vicina Modena peraltro ha allestito di fronte allo splendido palazzo Ducale. Ma un po’ di luce, in questo periodo grigio, fa bene all’umore. E al commercio, che tiene in vita le nostre città.