"Non dimentico quel boato, rischiai di morire"

Il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli nel 2012 era assessore: "Un momento di grande paura. La gioia maggiore? Aver riportato tutti a casa"

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di Antonio Lecci

Non dimentica le scosse del 2012, da neoeletto assessore appena tre mesi prima nel Comune di Reggiolo, il paese reggiano maggiormente danneggiato dal terremoto. Roberto Angeli ora è sindaco di un paese trasformato dal 2012, in gran parte ricostruito, con edifici vecchi diventati luoghi molti più sicuri, a prova di sisma.

Sindaco Angeli, dov’era all’arrivo delle scosse?

"La notte del 20 maggio ero a casa. Corsi subito in piazza per capire cosa era accaduto. La gente era spaventata, ma il peggio sembrava passato, senza particolari conseguenze".

Poi arrivò il 29 maggio…

"Alla scossa delle 9 ero in piazza. Ogni mattina, infatti, con l’allora sindaco Barbara Bernardelli si faceva il punto della situazione. Ho sentito un boato, poi la polvere che usciva dagli edifici, in particolare dalle case popolari di fronte alle scuole. Non si poteva entrare negli edifici in sicurezza. Alle 13 ero nella rocca per prelevare un gazebo da portare in piazza, dove allestire gli uffici comunali provvisori. La scossa mi sorprese mentre stavo uscendo dalla porticina dello storico edificio, mentre la polvere delle macerie mi inseguiva. Ho avuto paura. Se fossi stato ancora dentro avrei rischiato di non riuscire a mettermi in salvo".

E si è avviata la macchina dei soccorsi.

"Già. C’era caldo. Inizialmente abbiamo iniziato a distribuire acqua alle persone che erano scappate in strada e non ne volevano sapere di rientrare. Troppa paura. Ricordo la prima telefonata da fuori paese: era il Comune di Boretto che ci metteva a disposizione, in caso di necessità, tutti i lettini della loro piscina, per le persone sfollate".

Quale è stato il momento più difficile nel post terremoto?

"Quando non è stato approvato subito il progetto di ripristino della scuola media. Quello per noi è un edificio prioritario. La scuola temporanea svolge bene le sue funzioni, ma vogliamo tornare al più presto all’utilizzo della scuola storica".

E la soddisfazione più grande?

"Ne ho due. La prima è l’inaugurazione della piazza rinnovata, il 25 aprile 2019. Era un segnale non banale della ricostruzione degli spazi pubblici. Nel 2012 abbiamo perso trecento residenti e chiuso una trentina di negozi. Tutti sono poi tornati. E altri se ne sono aggiunti. La seconda è stata l’inaugurazione del palazzo Sartoretti, nell’estate 2021. Ora in questo storico edificio c’è il municipio".