"Non siamo numeri record, garantiteci i diritti"

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"L’azione politica deve ripartire dagli studenti". Un monito tutt’altro che idealista quello di Filippo Calandra Bonaura (foto), presidente della Conferenza degli Studenti e delle Studentesse di Unimore che dal palco del Valli guarda dritto negli occhi il presidente Sergio Mattarella e la ministra Anna Maria Bernini. "Gli studenti – attacca – dovrebbero sentirsi valorizzati all’interno del percorso universitario. Chi vuole studiare va sostenuto e incoraggiato. Negli ultimi anni, invece, il sistema ha visto a proprio carico più tagli che investimenti. Nonostante sia proprio chi si forma al loro interno, e cioè noi studenti, a contribuire all’avanzamento e al progresso". Poi avanza richieste esplicite: "Auspico – ed è un’esigenza per un’intera generazione – una netta inversione di rotta, rotta che vede da anni l’Università e la ricerca ai margini del sistema politico. Chiediamo la garanzia del diritto allo studio, un’edilizia universitaria sicura e non fatiscente, una didattica personalizzata e un’assistenza medico sanitaria anche per chi vive da fuorisede". Nel suo discorso la parola "noi, nostro" ricorre molte volte a testimonianza di quanto peso abbia per milioni di giovani il totale disinteresse della politica, diventando una questione personale, perché per loro appunto: "L’Università non è solo un luogo fisico e nemmeno una gara, ma un "luogo di formazione personale"", dove a frequentarla non sono numeri da record, ma persone.

Rosaria Napodano