"Non c’è più nulla da votare, una delibera è già stata presa e non ne arriveranno altre". Fino a giugno Gianluca Cantergiani era il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, ma quando parla del nuovo Conad di Ospizio lo fa con l’esperienza e la conoscenza diretta del residente, oltre che del politico.
Cantergiani, iniziamo da un punto fondamentale: tutta questa polemica può servire a qualcosa o la guerra è persa in partenza?
"La posizione è già stata assunta. I Consigli comunali 2014-19 e ’19-24 hanno votato i piani urbanistici e non hanno più nulla da decidere. Di Pru e Pug non ne arriveranno di nuovi, quindi il Conad si farà. La vecchia giunta aveva fatto un ricorso al Tar non sul contenuto del progetto ma sulle tempistiche, segnalando che era passato troppo tempo tra l’approvazione e l’avvio, invece anche per quello è stato giudicato tutto corretto".
È risaputo che l’idea originaria risale a molti anni fa, oggi il progetto ha ancora un senso?
"Certo e non ne è convinta solo l’amministrazione. I lavori porteranno con sé non solo il nuovo supermercato ma anche una Casa della comunità, una biblioteca e tutta una parte di servizi significativa. In aprile abbiamo fatto un incontro in via Doberdò per presentarli e hanno partecipato più di 200 persone, perché per la comunità e il quartiere c’è un’attesa che va oltre il Conad, si aspettano tutti i servizi che la struttura farà atterrare nella zona".
Ecco, a proposito di partecipazione, cosa pensa delle proteste?
"È assolutamente legittimo che la cittadinanza voglia capirne di più. È stata fatta una domanda di accesso agli atti e secondo me è giusto, spero che venga fatto perché non c’è niente da nascondere e una volta approfondita la questione molte polemiche andranno a spegnersi. Così come una volta che il progetto sarà realizzato si vedranno le risposte che sarà in grado di dare".
Lei ha seguito la vicenda fin da subito. Come si è arrivati a questo punto?
"Io sono stato eletto per la prima volta nell’allora circoscrizione 6 a maggio del 2004. Gli uffici avevano sede proprio nell’ex-ospizio, lì non c’è mai stato un bosco. Credo che si sia giocato molto sulla terminologia, perché davvero lì non c’è mai stato qualcosa che potesse chiamarsi tale. È passato troppo tempo tra la demolizione della vecchia struttura nel 2008 e l’inizio dei nuovi lavori, ma i progetti per una ricostruzione c’erano fin da subito, se si fosse partiti prima lì non sarebbe mai cresciuto nulla e non se ne sarebbe mai parlato. Comunque sia sotto a quel verde ci sono tuttora i basamenti di cemento della vecchia struttura".
Insomma, non stiamo parlando di un’area particolarmente ecologica secondo lei...
"Nel mandato 2009 – 2014 come circoscrizione seguimmo i lavori per i nuovi spogliatoi della Reggio United, che ha gli impianti esattamente al confine con questo ‘bosco’ urbano: ricevevamo tante lamentele all’epoca perché era diventata una zona degradata, con situazioni non proprio legali simili a quelle delle ex-Reggiane, e molti chiedevano di dare una sistemata a quell’area. Oggi non può comunque accedervi nessuno, i cancelli sono completamente chiusi sia dalla via Emilia che da via Papa Giovanni, e con questo intervento il verde sarà ancora più curato. In tutta la zona ci sarà più sicurezza e oltretutto è una parte della città che di verde ne ha già, ci sono il Campo di Marte 1 e il 2 che ci confina proprio".
Ai detrattori si è risposto, ma in termini positivi quali benefici ne ricaverà il quartiere?
"La prima risposta è la Casa della comunità fondamentale per i servizi sociali e sanitari che servirà non solo Ospizio ma un bel quadrante della città. Poi è tantissimo tempo che la biblioteca, frequentatissima e oggi sacrificata, aspetta una nuova sede e anche quella arriverà. Ci saranno certamente gli spazi per aggiungere anche altri servizi di trasporto pubblico poi è da sottolineare anche l’aspetto economico, visto che l’investimento di Conad permette al Comune di risparmiare".